La scomparsa di Sergio Campana, figura cardine per il panorama sportivo italiano, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di calciatori, atleti e di tutta la comunità sportiva.
Il suo impatto, protrattosi per decenni, ha tracciato un percorso di progresso e professionalizzazione che ha profondamente trasformato il rapporto tra sportivi e istituzioni.
Campana, spentosi all’età di 91 anni, rappresenta un pilastro, un padre fondatore le cui conquiste affondano le radici negli anni ’70, un’epoca di profondo cambiamento nel mondo dello sport.
La sua visione, lungimirante e innovativa, ha contribuito a plasmare il professionismo sportivo, introducendo trattamenti previdenziali più equi e, soprattutto, aprendo la strada all’ingresso degli atleti nel cuore stesso delle istituzioni sportive.
Questa non fu una rivoluzione facile, ma Campana, con la sua tenacia e la sua capacità di mediazione, riuscì a superare resistenze e a costruire ponti con i vertici del sistema sportivo.
Damiano Tommasi, ex calciatore e attuale sindaco di Verona, erede di un’eredità complessa e prestigiosa, ha sottolineato la grandezza di Campana sia come giocatore che come dirigente.
“Ha lasciato un segno indelebile per tutti noi, e per me in particolare”, ha dichiarato Tommasi, ricordando il ruolo di guida e supporto che Campana ha continuato a svolgere anche come presidente onorario dopo avergli passato l’eredità nel 2011.
La saggezza e l’esperienza di Campana hanno rappresentato un faro per le nuove generazioni di atleti impegnati nella gestione delle istituzioni sportive, un prezioso punto di riferimento in un contesto spesso complesso e in continua evoluzione.
Il pensiero di Campana, incarnato nell’azione di Tommasi e di tanti altri sportivi impegnati attivamente, si configura come un progetto di rinnovamento profondo, un’ambizione di rendere lo sport più equo, più inclusivo e più rappresentativo della voce degli atleti.
Il suo approccio, basato sul dialogo e sulla ricerca di accordi politici con i presidenti che si sono succeduti, ha permesso di raggiungere risultati concreti e duraturi.
Un pensiero affettuoso va ad Antonietta, compagna di una vita, la cui presenza silenziosa e costante ha contribuito a delineare la postura di Campana nel panorama sportivo, un esempio di equilibrio e di dedizione che va oltre l’agonismo e le competizioni.
La sua figura incarna un valore aggiunto, un esempio di come il sostegno reciproco e la condivisione di un percorso possano arricchire l’esperienza umana e sportiva.
La sua eredità è un monito per tutti coloro che credono nel potere dello sport come strumento di crescita personale e di progresso sociale.