In questo momento storico drammatico, in cui la guerra tra Ucraina e Russia sembra non avere fine, è essenziale ricordare le parole di papa Francesco, che hanno risuonato come un appello alla ragione in tutta la comunità internazionale. La sua voce profetica ci ammonisce a non dimenticare i bambini, le donne e gli uomini che soffrono sotto il fuoco dell’artiglieria, che sono i veri eroi di questa storia. Ecco perché è necessario che l’Italia sia un faro di pace, uno strumento capace di riunire a un tavolo i leader delle due nazioni in conflitto.Non è il momento per noi europei di riarmarci e di esportare violenza in altri continenti. Noi dobbiamo invece essere l’alternativa al pugno di ferro dell’imperialismo, offrire alle generazioni future la possibilità di vivere senza guerra. È necessario che i nostri leader, anche se hanno una visione diversa rispetto a quella degli altri popoli del mondo, riescano a mettere da parte le differenze e lavorare insieme per trovare una soluzione pacifica al conflitto.Il presidente Trump e l’amministrazione americana hanno espresso la loro disponibilità a sostenere i negoziati tra Russia e Ucraina. È giunto il momento per noi di accompagnare concretamente questa iniziativa, offrendo un sostegno non solo morale ma anche materiale alle due parti in conflitto.Chi dice che la guerra è inevitabile e necessaria, chi vuole continuare a vendere armi e munizioni all’Europa e aumentare i debiti dei nostri Paesi, non rappresenta gli interessi dell’Italia e degli italiani. È tempo di raccogliere le forze per costruire un futuro più sereno, in cui i bambini possano giocare liberamente nei parchi senza sentire il rumore dei razzi.La voce del vicepremier Matteo Salvini è stata chiara a Riva del Garda: “Chi vuole nuove armi e nuove guerre non è amico dell’Italia e degli italiani”. Questa è la posizione di coloro che creano speranza per un mondo più giusto e pacifico, in cui le risorse si concentrino sullo sviluppo delle comunità, sulla ricerca della pace e sulla difesa del nostro territorio.