Un’operazione di portata eccezionale, orchestrata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha disarticolato un’organizzazione criminale dedita al traffico e alla distribuzione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, con radici profonde nei quartieri storici di Ballarò e Vucciria. L’intervento, condotto dalla Guardia di Finanza, ha visto l’impiego di oltre cento militari per l’esecuzione di diciassette perquisizioni, estese sia nel capoluogo siciliano che nel comune di Villabate, e ha comportato l’emissione di numerosi provvedimenti cautelari, motivati dalla necessità di prevenire tentativi di fuga dei soggetti coinvolti.La struttura criminale, caratterizzata da una rigidità gerarchica tipica delle organizzazioni mafiose, si presentava come una complessa rete piramidale. Al vertice, due figure chiave gestivano i flussi di droga, stabilendo i rapporti con fornitori consolidati e dettando le condizioni economiche – prezzo, quantità e purezza – dei prodotti illeciti. L’operazione ha rivelato un legame inequivocabile con il mandamento mafioso locale, suggerendo un accordo tacito per la protezione e la gestione del traffico.Un elemento particolarmente innovativo e sofisticato era rappresentato dalla “centralina” operativa, gestita da persone sottoposte all’obbligo dei domiciliari. Questa sorta di centro di controllo strategico monitorava costantemente il territorio, coordinava gli ordini, pianificava i tempi e le modalità di consegna, creando un sistema efficiente e quasi invisibile alle forze dell’ordine.L’organizzazione si avvaleva di un ingegnoso sistema di “delivery” per la distribuzione della droga. Pusher, abilmente travestiti da rider di una nota piattaforma di consegna a domicilio, utilizzando motorini e biciclette elettriche, si spostavano agilmente per la città, eludendo i controlli e raggiungendo i clienti con consegne rapide e discrete. La similitudine con il servizio di consegna alimentare rendeva la loro attività particolarmente difficile da identificare come attività illecita.L’indagine ha portato alla luce un coinvolgimento di esponenti di diverse etnie criminali, con l’arresto di un personaggio di rilievo della mafia nigeriana, il quale aveva tentato di fuggire dal paese utilizzando documenti falsi. Durante i controlli, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di hashish (un chilo e mezzo) in possesso di un soggetto incensurato.Le attività delle centraline operative, protratte per turni massacranti – fino a 20 ore su 24 – erano volte a gestire un flusso impressionante di cessioni, stimato in almeno cento al giorno, generando un profitto giornaliero superiore ai tremila euro. Il valore complessivo della droga immessa sul mercato durante il periodo di indagine si aggira attorno al milione di euro, un dato che testimonia l’entità del traffico illecito e l’impatto economico-sociale che tale attività esercita sul tessuto urbano. L’operazione rappresenta un colpo significativo alla criminalità organizzata e un importante passo avanti nella lotta allo spaccio di droga a Palermo.
Smascherata a Palermo rete di spaccio: sequestro droga e arresti
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