L’inchiesta sulla gestione degli appalti nel Comune di Sorrento assume contorni sempre più complessi, con le prime udienze di garanzia che hanno visto la partecipazione di cinque figure chiave indagate dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Torre Annunziata.
L’indagine, nata da sospetti di irregolarità nella selezione e assegnazione di lavori pubblici, ha portato a un’analisi approfondita dei flussi finanziari e delle dinamiche interne all’amministrazione comunale, rivelando una presunta rete di condotte illecite e deviazioni di risorse destinate a progetti di interesse pubblico.
Tra gli interrogati, spicca la figura di Danilo Amitrano, identificato dagli inquirenti come il volto istituzionale dell’associazione “La Fenice”.
Quest’ultima, lungi dall’essere un’entità indipendente, sarebbe secondo le prime ricostruzioni un mero strumento finanziario, un “fantasma societario” funzionale a celare la presunta influenza dell’ex sindaco Massimo Coppola.
Le indagini hanno infatti ricostruito un legame di riconducibilità tra Amitrano e Coppola, suggerendo un sistema in cui l’associazione “La Fenice” veniva utilizzata per deviare fondi pubblici a beneficio di terzi.
A rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari sono stati anche il tecnico comunale Gennaro Esposito, considerato una figura chiave nella predisposizione dei progetti e nella gestione delle procedure di gara, l’ex consigliere comunale e commercialista Vincenzo Sorrentino, presumibilmente coinvolto nella gestione contabile e finanziaria dell’associazione, il progettista Vincenzo Rescigno, e l’imprenditore Luigi Di Palo, potenzialmente legato all’esecuzione dei lavori appaltati.
L’aspetto più sconcertante emerso dalle indagini riguarda l’utilizzo improprio delle risorse finanziarie dell’associazione “La Fenice”.
Attraverso l’utilizzo di carte di credito collegate al conto corrente dell’associazione, sono stati effettuati acquisti per un valore complessivo di oltre 34.
000 euro.
Questi acquisti, lontano da finalità istituzionali, hanno finanziato uno stile di vita lussuoso, comprendente beni di alto valore, soggiorni in località esclusive e l’acquisto di orologi di marca, presumibilmente a beneficio non solo di Coppola, ma anche del suo presunto alter ego, Raffaele Guida, noto anche come “Lello il sensitivo”.
Questa peculiare connessione suggerisce un sistema di corruzione sofisticato, che coinvolge non solo figure politiche, ma anche individui con presunte capacità “paranormali”, alimentando un quadro di complessità e mistero che rende l’inchiesta particolarmente rilevante e di forte impatto mediatico.
L’attenzione ora è rivolta all’analisi delle prove raccolte e alle prossime mosse dell’inchiesta, in attesa di accertamenti ulteriori per chiarire le responsabilità di ciascuna figura coinvolta e ricostruire il quadro completo delle presunte attività illecite.