mercoledì, 2 Luglio 2025
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Sovranità popolare a rischio: prudenza e rispetto del giusto processo.

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L’attuale momento politico-giuridico pone interrogativi profondi, che trascendono la sfera meramente procedurale e si riflettono sul principio stesso di sovranità popolare. La richiesta, proveniente da diverse direzioni, di un passo indietro o di un’accelerazione verso le dimissioni, rischia di introdurre una pericolosa inversione di valori. Accedere a tali richieste, in questo specifico contesto, equivarrebbe ad elevare un giudizio popolare, veicolato attraverso dinamiche digitali, al di sopra del fondamentale ruolo della Costituzione e del giusto processo.La situazione, come la definisce il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, si presenta inedita e necessita di un approccio caratterizzato dalla massima cautela. Un’analisi superficiale potrebbe indurre a una reazione immediata, ma la prudenza è d’obbligo. La procedura giudiziaria, intrinsecamente complessa, deve seguire il suo corso, con la possibilità di ulteriori gradi di giudizio, senza interferenze esterne dettate da pressioni mediatiche o giudizi affrettati. L’esperienza, singolare e gravosa, impone una riflessione più ampia sul delicato rapporto tra comunicazione, percezione pubblica e stato di diritto. La decisione di una persona coinvolta in un procedimento penale di dimettersi, pur essendo una scelta personale, porta con sé implicazioni che riguardano l’intera istituzione e la fiducia dei cittadini. La frettolosità nel prendere posizione può, infatti, pregiudicare la capacità di un’istituzione di operare con serenità e indipendenza, compromettendo la possibilità di una valutazione obiettiva dei fatti.Il caso della portavoce, Sabrina De Capitani, anch’essa oggetto di indagine, rappresenta un elemento aggiuntivo di complessità. Auspicare che possa dimostrare la liceità delle sue azioni non è solo un atto di cortesia, ma un principio fondamentale che tutela la presunzione di innocenza. Il rispetto, che il Presidente Galvagno dichiara di nutrire verso gli uffici giudiziari, non è un gesto formale, ma una dichiarazione di fede nella validità del sistema giudiziario, garante della legalità e della tutela dei diritti. Questo rispetto implica un distacco dalle opinioni pubbliche e un impegno a lasciare che le istituzioni competenti svolgano il loro lavoro con autonomia e imparzialità, senza condizionamenti esterni. In definitiva, la priorità è preservare l’integrità del processo e la dignità delle istituzioni.

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