La recente disfatta con la Norvegia ha scatenato un’ondata di critiche nei confronti di Luciano Spalletti, un momento delicato che mette a dura prova non solo l’allenatore ma l’intero progetto azzurro. In questa turbolenza, l’intervento del presidente federale Gabriele Gravina si configura come un atto di difesa, un tentativo di arginare la marea di giudizi severi e, soprattutto, di supportare un uomo che, a suo dire, incarna valori fondamentali del calcio.Gravina non si limita a una mera dichiarazione di sostegno; il suo elogio a Spalletti si eleva a riflessione sulla figura dell’allenatore come portatore di nobiltà d’animo e dedizione al bene comune. Piuttosto che un semplice condottiero tecnico, Spalletti appare come un baluardo di principi, un uomo ferito nel suo ruolo, costretto a confrontarsi con la difficoltà di trasmettere ai giocatori il senso profondo dell’orgoglio nazionale. La sua presunta “armatura” non è un gesto di arroganza, ma una metafora della strenua difesa di quei valori che, a suo avviso, stanno scomparendo dal panorama calcistico.L’affermazione che Spalletti sia “la persona più bella che ho incontrato nel calcio” trascende il puro apprezzamento personale e suggerisce una visione più ampia: quella di un leader che, oltre alla competenza tecnica, possiede qualità umane imprescindibili per guidare una squadra nazionale. La responsabilità, in questa congiuntura, viene condivisa: se l’allenatore è chiamato a rispondere delle scelte effettuate, anche il dirigente federale si riconosce partecipe delle difficoltà incontrate nel motivare e preparare i giocatori. La ferita più profonda, secondo Gravina, risiede nell’apparente mancanza di consapevolezza, da parte dei calciatori, del significato intrinseco legato alla rappresentazione della maglia azzurra. Un vuoto di identità che si riflette sul campo, traducendosi in una prestazione al di sotto delle aspettative.Il futuro di Spalletti rimane incerto, ma Gravina si mostra aperto al dialogo, sottolineando l’importanza di un confronto costruttivo per delineare un percorso di rilancio. Non si preannunciano decisioni affrettate; si prospetta un continuo scambio di opinioni, un’analisi approfondita delle dinamiche che hanno portato alla situazione attuale. La priorità, come sottolinea il presidente federale, è individuare la soluzione migliore per il bene del calcio italiano, un obiettivo che richiede umiltà, responsabilità condivisa e, soprattutto, la capacità di affrontare le critiche con la testa alta. Il rispetto per l’allenatore è, in questo momento, un elemento imprescindibile per avviare un processo di ricostruzione e ritrovare la strada del successo.
Spalletti al vaglio: Gravina lo difende, un futuro incerto.
Pubblicato il
