Dalle viscere della terra astigiana, emergono sculture viventi: ceppi di vigne secolari, testimoni silenziose di un passato viticolo profondo. L’artista Ezio Ferrari, con maestria e rispetto, ha recuperato questi relitti arborei da filari dismessi, estrapolandoli da un contesto che ne avrebbe decretato l’oblio. Un’operazione di recupero che si distingue per l’utilizzo di tecniche innovative: la pulizia accurata con polveri di nocciola, un gesto che preserva le venature e le cicatrici del tempo, e la finitura con gommalacca, che esalta la patina naturale e conferisce una lucentezza vibrante. Queste opere, intitolate “Spiriti della Vigna”, trovano dimora al Museo dell’Anima del Vino, all’interno della rinnovata sede della Cantina Sociale Sei Castelli a Castelnuovo Calcea.La Cantina, fucina di circa 100.000 bottiglie annue, con una prevalenza di Barbera (85%), ha mostrato una resilienza sorprendente, registrando un incremento delle vendite del 20% in un mercato spesso caratterizzato da fluttuazioni negative. Il nome “Sei Castelli” evoca i borghi medievali che compongono il territorio di origine – Agliano, Castelnuovo Calcea, Calosso, Costigliole d’Asti, Moasca e San Marzano Oliveto – un omaggio tangibile alla ricca storia e all’identità culturale del Monferrato.L’eredità di questi ceppi antichi ha ispirato il progetto “Il Risveglio del Ceppo”, un’iniziativa ambiziosa che fonde la tradizione vitivinicola con l’innovazione, abbracciando non solo la produzione di vini di pregio, ma anche lo sviluppo di una linea di prodotti cosmetici, testimoniando la versatilità delle risorse naturali locali.”I nostri vini,” spiega Ezio Gerbi, direttore della Cantina Barbera Sei Castelli, “sono il frutto di un patrimonio genetico inestimabile, custodito in vigneti storici risalenti ai primi anni del Novecento. La viticoltura rigenerativa è il cardine del nostro approccio: un connubio tra gesto agricolo, arte e rispetto profondo per la terra. Vogliamo preservare la memoria agricola e valorizzare il paesaggio vitivinicolo, raccontando una storia di passione e dedizione.”La “Vigna Madre”, risalente all’inizio del secolo scorso, rappresenta il cuore pulsante del progetto: i suoi filari ancora produttivi incarnano l’anima di un territorio ricco di storia e di significato. L’anteprima della Barbera 2023, accompagnata dalle musiche originali del Maestro Christian Ravaglioli, ha celebrato questo legame indissolubile con il passato, proiettando il futuro verso nuove prospettive di eccellenza.Fondata nel 1960, la Cantina Barbera dei Sei Castelli vanta un solido tessuto di oltre 260 soci viticoltori, 800 ettari di vigneto e un fatturato superiore a 7 milioni di euro, a riprova della vitalità e del potenziale di un territorio che sa coniugare tradizione, innovazione e un profondo rispetto per l’ambiente. Un esempio di come la terra, la passione e l’arte possano generare un vino d’eccellenza e un’eredità duratura.
Spiriti della Vigna: L’arte che riscatta i ceppi astigiani.
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