La provincia dell’Aquila si confronta con una sfida demografica profonda: un declino progressivo che, nel corso degli ultimi due decenni, ha eroso circa 10.000 residenti, con previsioni Istat che ne indicano la perdita di ulteriori 22.000 nei prossimi vent’anni. Questa tendenza, sebbene mitigata da una lieve crescita demografica in centri come L’Aquila capoluogo e Calascio, riflette un quadro più ampio di spopolamento che affligge molte altre comunità, tra cui Avezzano, Montereale, Navelli e Castelvecchio Subequo.Questo scenario demografico è al centro di un ambizioso progetto di innovazione amministrativa e pianificazione territoriale promosso dalla Provincia dell’Aquila. Il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento provinciale non si pone semplicemente come strumento di gestione del territorio, ma come un vero e proprio modello nazionale, orientato a rispondere alle complessità dello sviluppo sostenibile, della coesione sociale e dell’impatto della digitalizzazione.Il presidente Angelo Caruso ha sottolineato come questo Piano rappresenti una responsabilità cruciale per superare le frammentazioni normative e costruire un approccio dinamico, capace di cogliere le opportunità offerte dall’era digitale. L’obiettivo è trasformare la provincia in un laboratorio nazionale, un caso di studio da cui trarre ispirazione per una revisione degli strumenti di governo del territorio a livello nazionale, in un momento storico che ne richiede una profonda rielaborazione.L’elaborazione del Piano si basa su un’analisi territoriale e socio-economica approfondita, condotta da un team interdisciplinare composto da esperti del Gran Sasso Science Institute (GSSI), dell’Università dell’Aquila e dell’Università di Cagliari. Questa analisi ha messo in luce una serie di problematiche e opportunità. L’indice di vecchiaia è particolarmente elevato, con una media di quattro anziani per ogni giovane, un dato che accentua la fragilità di comuni come San Benedetto in Perillis, Campotosto e Villalago. Si registrano anche significative presenze di comunità straniere, con una composizione diversificata: africani a Trasacco e Pescina (fino al 9% della popolazione) e rumeni nella zona dell’Aquila (fino all’11%).Il sisma del 2009 ha profondamente rimodellato l’economia provinciale, orientandola verso settori come l’edilizia (25%) e il turismo (12%), a discapito della manifattura. I principali poli occupazionali rimangono L’Aquila e Castel di Sangro, quest’ultima in particolare si distingue per la crescita turistica e l’occupazione. Avezzano e Sulmona, invece, mostrano maggiore difficoltà. Il turismo ha registrato una crescita significativa (+24% dal 2014), con punte eccezionali a Castel di Sangro (+149% di pernottamenti), Santo Stefano di Sessanio (+118%) e Rivisondoli (+113%). Al contrario, Scoppito, Montereale e Villalago mostrano un andamento negativo.L’aumento del turismo internazionale, in particolare da Stati Uniti, Canada e Europa occidentale, legato anche al fenomeno del turismo delle radici, indica una crescente attrattività del territorio. Si segnala una contrazione dei servizi in ambito sanitario e scolastico, mentre il welfare mantiene una stabilità o un miglioramento. Comuni come L’Aquila, Avezzano, Navelli e Pescina si stanno affermando come centri di cooperazione istituzionale, mentre L’Aquila, Castel di Sangro, Rocca di Mezzo, Calascio e San Demetrio si distinguono per la capacità di attrarre finanziamenti europei e del Pnrr. Comunemente Trasacco, Montereale, Scanno e Castelvecchio Subequo presentano maggiori difficoltà in questo ambito.In conclusione, il presidente Caruso ha lanciato un appello: valorizzare le potenzialità ancora inespresse del territorio provinciale, superando le sfide demografiche ed economiche per costruire un futuro sostenibile e coeso. Il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento provinciale si configura come uno strumento fondamentale per raggiungere questo obiettivo, promuovendo l’innovazione, la collaborazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’Aquila.
Spopolamento nell’Aquila: Piano per un Futuro Sostenibile
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