La questione dell’accordo di programma interistituzionale per l’ex Ilva a Taranto trascende la mera gestione amministrativa o la mediazione tra interessi divergenti. Richiede, invece, un atto di responsabilità politica di ampio respiro, capace di analizzare la complessa e dolorosa storia del territorio, riconoscendo le ferite ancora aperte e affermando il diritto imprescindibile di Taranto a un futuro radicalmente diverso da quello imposto finora. Questa è la prospettiva che il sindaco Piero Bitetti ha espresso al termine della videoconferenza convocata dal Ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, in dialogo con le istituzioni locali e l’Autorità Portuale Ionio.Il confronto, come sottolinea Bitetti, ha confermato posizioni già discusse in precedenza. In qualità di rappresentante del Comune, il sindaco ha ribadito, con spirito collaborativo e nel pieno rispetto delle prerogative istituzionali, le istanze e le preoccupazioni che emergono dalla comunità cittadina, un sentire profondamente radicato nel vissuto e nelle aspettative di una popolazione che ha pagato a caro prezzo l’eredità industriale del sito siderurgico.L’impegno assunto con il Ministro è quello di fornire osservazioni puntuali e costruttive, frutto di un’analisi condivisa con gli altri enti locali. Tuttavia, il sindaco di Taranto ha espresso un monito importante: l’urgenza di superare i confini stretti della negoziazione formale, riconoscendo che la questione va affrontata con una visione più ampia e strategica.Tra le criticità emerse, spiccano le perplessità relative alla realizzazione della nave rigassificatrice, alla piattaforma di desalinizzazione e alla tempistica, ritenuta eccessivamente dilatata, per il completamento del processo di decarbonizzazione fissata al 2039. Questa data, in particolare, appare distante e insufficiente a garantire una risposta immediata e concreta alle pressanti esigenze di tutela ambientale e salute pubblica. La questione non è solo tecnica o economica, ma etica e generazionale: il futuro di Taranto non può essere rimandato a un orizzonte temporale così lontano.Il sindaco ha dunque ritenuto doveroso coinvolgere l’intera compagine consiliare, maggioranza e opposizione, in un’ampia riflessione, consapevole che una decisione di tale portata impatta direttamente sul destino della città. La discussione non deve limitarsi all’analisi dei dettagli tecnici, ma deve stimolare una riflessione profonda sui valori e le priorità che devono guidare la ricostruzione di Taranto.Alla videoconferenza, oltre al sindaco Bitetti, hanno partecipato figure istituzionali chiave: il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Statte, Fabio Spada, il Presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, e il Commissario dell’Autorità Portuale, Giovanni Gugliotti, a testimonianza della complessità e della portata politica della questione. Il percorso verso un futuro sostenibile per Taranto richiede un impegno corale e una visione condivisa, che superi le logiche di breve termine e proietti lo sguardo verso un futuro di prosperità, equità e tutela ambientale.
Taranto, Bitetti chiede una svolta politica sull’ex Ilva
Pubblicato il
