Sulla sabbia dorata di Punta Marina Terme, nel cuore del litorale ravennate, si è verificato un evento di rara importanza: una femmina di *Caretta caretta*, tartaruga marina protetta, ha scelto di deporre le sue uova. La scoperta, avvenuta a ridosso dello stabilimento balneare ‘Susanna’, è stata prontamente segnalata dal gestore, testimone diretto del rituale di nidificazione, un processo complesso e delicato che esprime la resilienza di questa specie marina.La notizia ha immediatamente attivato un protocollo di intervento coordinato, coinvolgendo il centro Cestha di Marina di Ravenna e l’associazione Tao – Turtles of the Adriatic Organization, quest’ultima autorizzata dal Ministero dell’Ambiente per la gestione e il trasferimento di nidi di tartarughe marine. La posizione del nido, a brevissima distanza dalla battigia e in prossimità di strutture balneari, rappresentava un rischio significativo per la sopravvivenza delle uova, esposte a perturbazioni ambientali, calpestio accidentale e potenziali predatori.L’associazione Tao, con la propria esperienza consolidata nel monitoraggio e nella conservazione delle tartarughe marine nell’Adriatico, ha proceduto alla traslocazione del nido in una zona più riparata e sicura della vicina spiaggia libera. Questa operazione, eseguita con la massima cautela per minimizzare lo stress per le uova, è una pratica essenziale per garantire il successo riproduttivo di questi animali, sempre più vulnerabili a causa dell’impatto antropico sugli ecosistemi marini.L’evento di Punta Marina Terme si inserisce in un contesto di crescente rilevanza per la regione Emilia-Romagna. La recente individuazione di un secondo nido di *Caretta caretta* nel 2025, a Riccione, dove una femmina ha deposto circa cento uova sulla spiaggia libera del Marano, evidenzia un potenziale aumento dell’attività riproduttiva di questa specie nel territorio. Questo fenomeno potrebbe essere indicativo di miglioramenti nella qualità dell’habitat marino adriatico, anche se richiede un’analisi più approfondita per escludere altri fattori, come ad esempio la disponibilità di siti di nidificazione alternativi a causa della pressione antropica su altre aree costiere.Il centro Cestha continuerà a coordinare le attività di monitoraggio del nido traslocato, registrando parametri ambientali, temperatura del suolo e presenza di potenziali minacce. L’attenzione costante è cruciale per comprendere meglio le dinamiche riproduttive di *Caretta caretta* e per implementare strategie di conservazione sempre più efficaci, a tutela di questa specie iconica del mare Adriatico. La salvaguardia di questi nidi rappresenta un impegno collettivo che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini, al fine di garantire un futuro sostenibile per le tartarughe marine e per l’intero ecosistema costiero.
Tartaruga Marina: Nidificazione a Punta Marina Terme, Un Segnale di Speranza
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