La vicenda che coinvolge la De Francesco Costruzioni e l’amministrazione comunale di Termoli si configura come un complesso contenzioso amministrativo e civile, con implicazioni di notevole rilievo per la collettività e solleva interrogativi cruciali sulla corretta gestione dei finanziamenti pubblici e sulla legalità delle procedure amministrative. L’azienda, precedentemente incaricata, tra il 2014 e il 2019, con un project financing per la riqualificazione del centro termolese – un intervento ambizioso che prevedeva la realizzazione di un tunnel, un teatro e un parcheggio interrato di 600 posti sotto l’area denominata “Pozzo Dolce” – ha contestato in sede di Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Molise la recente decisione del Comune di indire un nuovo bando di gara per la sistemazione urbanistica di Piazza Sant’Antonio.Il fulcro della contestazione sollevata dalla De Francesco Costruzioni risiede nell’asserito difetto di un’adeguata procedura di revoca preventiva della pubblica utilità relativa al project financing originariamente aggiudicato. Secondo l’azienda, l’amministrazione comunale, nell’indire il nuovo bando, avrebbe bypassato un obbligo procedimentale essenziale, pregiudicando i legittimi diritti dell’impresa. La questione non si esaurisce con l’impugnazione del bando, ma si estende a una pluralità di azioni legali volte a tutelare i propri interessi e a far luce sulle responsabilità coinvolte.Oltre al ricorso al TAR, la De Francesco ha intrapreso azioni per l’esecuzione forzata, presupponendo una situazione di inadempimento contrattuale da parte dell’ente pubblico. Si è altresì avviata una segnalazione alla Corte dei Conti per presunto danno erariale, con l’obiettivo di accertare eventuali irregolarità nella gestione dei fondi. Parallelamente, è stata presentata una denuncia penale per rifiuto di atti d’ufficio nei confronti dei funzionari comunali, lamentando la mancata risposta a un atto stragiudiziale di diffida e significazione, finalizzato a sollecitare l’adempimento contrattuale. La richiesta di risarcimento danni, conseguente a questa situazione di inadempienza, completa il quadro delle azioni legali intraprese.La De Francesco Costruzioni sostiene che il Comune di Termoli avrebbe finanziato l’opera per 5 milioni di euro senza aver preventivamente ottenuto l’autorizzazione ministeriale per la rimodulazione del finanziamento derivante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e senza rispettare la prassi amministrativa che impone la revoca preventiva della pubblica utilità relativa al project financing già legittimamente assegnato. Questa condotta, a giudizio dell’azienda, configura un’irregolarità procedimentale di notevole gravità, con potenziali ripercussioni negative per la collettività.L’impresa si dichiara determinata a perseguire la tutela dei propri diritti attraverso ogni sede giudiziaria competente, auspicando una pronuncia della giustizia amministrativa e civile che accerti la correttezza degli atti amministrativi prodotti dall’amministrazione comunale. Le conseguenze di questa disputa legale, a suo dire, rischiano di compromettere il patrimonio pubblico, gli investimenti privati e la realizzazione di opere fondamentali per lo sviluppo economico e urbanistico della città. L’auspicio è che l’accertamento delle responsabilità coinvolte possa contribuire a rafforzare la trasparenza e l’efficienza dell’azione amministrativa, prevenendo situazioni analoghe in futuro. La vicenda pone, pertanto, una questione di principio circa il rispetto delle procedure amministrative e la corretta gestione dei fondi pubblici, con un impatto significativo sulla fiducia dei cittadini e sulla capacità dell’amministrazione di realizzare opere a beneficio della collettività.