Nella serata di ieri, la sede torinese di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale, situata nel quartiere Barriera di Milano, è stata oggetto di un atto di intimidazione e vandalismo perpetrato da un gruppo di individui identificati come militanti di centri sociali antagonisti. L’azione, caratterizzata da una dinamica premeditata e un’escalation di violenza, ha visto il tentativo forzato dell’ingresso tramite l’utilizzo di arnesi da scasso – picconi e piedi di porco – seguito dal lancio di olio esausto e dalla disseminazione di materiale propagandistico volto a screditare pubblicamente il partito.L’episodio, avvenuto in prossimità dell’orario di chiusura, fortunatamente non ha causato feriti tra gli attivisti che gestiscono quotidianamente la sede. Tuttavia, l’accaduto solleva interrogativi profondi sulla tenuta del tessuto sociale e sulla crescente polarizzazione del dibattito politico cittadino.Questo non è un evento isolato. Come precedentemente accaduto durante le celebrazioni del 25 aprile, la sede di FdI in Barriera di Milano era già stata bersaglio di un corteo di matrice estremista, costringendo gli occupanti a reagire barricandosi per evitare conseguenze peggiori. Questa reiterata ostilità suggerisce una strategia mirata a intimidire e destabilizzare le forze politiche di destra, ponendo a rischio la libertà di espressione e l’esercizio democratico dei diritti politici.La vicecapogruppo di FdI, Augusta Montaruli, e l’assessore regionale, Maurizio Marrone, hanno espresso forte preoccupazione, sottolineando la necessità di una risposta politica ferma e coesa. L’atto di violenza non è solo un attacco alla sede di un partito, ma un tentativo di riportare il Paese a un’epoca di clima di tensione e intimidazione, rievocando le ombre del terrorismo. La tolleranza verso gruppi che fanno della violenza la loro forma di comunicazione – un fenomeno troppo spesso indulgente nel contesto torinese – deve trovare una ripresa.Fratelli d’Italia ribadisce con forza la propria determinazione a non cedere all’intimidazione. La sede in Barriera di Milano rimarrà un punto di riferimento per la comunità, un luogo di dialogo e partecipazione attiva, rafforzando la propria presenza e il proprio impegno nei confronti della città. La denuncia di questi atti, unitamente alla richiesta di un controllo più rigoroso delle dinamiche che gravano sui centri sociali antagonisti, mira a preservare un clima di civile convivenza e a garantire la sicurezza di tutti i cittadini, soprattutto di coloro che, con coraggio, scelgono di esprimere liberamente le proprie idee, senza subire minacce o violenze. La sfida è quella di contrastare ogni forma di estremismo e di promuovere una cultura del rispetto e della legalità, per un futuro in cui la politica possa essere esercitata in piena libertà e sicurezza.