Il centro di Torino si è fatto eco di un messaggio urgente e sentito nel pomeriggio, con un corteo studentesco e cittadino che ha attraversato le vie del centro, unendo voci in un appello per la pace e la giustizia. Striscioni recanti frasi come “Scuola contro il genocidio”, “Scuola per la pace” hanno definito l’atmosfera, unendo studenti, insegnanti e cittadini, molti dei quali hanno portato con sé i colori e i simboli della Palestina.L’evento, nato dalla fervente sensibilità civica del liceo scientifico Galileo Ferraris, ha preso forma attorno a una lettera aperta diffusa dai docenti. Questo documento non era un semplice invito a una manifestazione, ma l’apertura di un percorso educativo e di riflessione volto a comprendere le radici profonde del conflitto israelo-palestinese. I docenti hanno sottolineato l’imperativo morale di sostenere la lotta del popolo palestinese per la libertà e la giustizia, evidenziando come questa lotta si intrecci con questioni di diritti umani fondamentali, di autodeterminazione e di equa distribuzione delle risorse.La manifestazione, lungi dall’essere un mero atto di protesta, si configura come un’iniziativa pedagogica. Si propone di stimolare un dibattito aperto e costruttivo all’interno della comunità scolastica e, più ampiamente, nella società civile. I docenti hanno espresso la volontà di affrontare tematiche complesse come la storia del colonialismo, il ruolo delle potenze globali, le conseguenze delle politiche discriminatorie e l’importanza del diritto internazionale. L’obiettivo non è fornire risposte preconfezionate, bensì coltivare la capacità critica degli studenti, incoraggiandoli a informarsi da fonti diverse, a sviluppare un pensiero indipendente e a confrontarsi con prospettive differenti. Si intende promuovere l’empatia verso il popolo palestinese, offrendo uno sguardo al di là degli stereotipi e dei pregiudizi che spesso caratterizzano la narrazione mediatica.La scelta di un liceo scientifico come punto di partenza non è casuale. L’istituzione, tradizionalmente impegnata nella formazione di menti scientifiche e tecniche, si fa carico di un ruolo più ampio, quello di formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di analizzare criticamente il mondo che li circonda e di agire per un futuro più giusto e pacifico. L’iniziativa rappresenta un atto di coraggio e di speranza, un segnale che la scuola può e deve essere un luogo di impegno civile e di difesa dei diritti umani, anche quando questi sono messi a rischio da conflitti globali. Si tratta di un invito a non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza altrui e a impegnarsi attivamente per la costruzione di un mondo più equo e pacifico per tutti.
Torino: Studenti in Marcia per Pace e Giustizia per la Palestina
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