La comunità di Terracina è stata scossa da una tragedia inattesa: la scomparsa di Mara Severin, giovane sommelier trentunenne, vittima del crollo parziale del prestigioso ristorante “Essenza”. L’evento, verificatosi attorno alle ore 22:00, ha trasformato in un incubo un locale rinomato per la sua cucina stellata e l’eleganza ricercata, situato nel cuore della cittadina costiera del basso Lazio.Mara, figura chiave nel servizio di sala, incarnava la passione e la competenza che contraddistinguevano “Essenza”. La sua professionalità, descritta sul sito ufficiale del ristorante, la vedeva protagonista nell’accompagnamento enogastronomico, collaborando con un altro sommelier per offrire un’esperienza sensoriale completa. Il crollo improvviso ha lasciato un velo di incredulità e dolore, interrompendo bruscamente la sua carriera e privando la famiglia e gli amici di una presenza luminosa.Oltre a Mara, il disastro ha coinvolto un altro numero imprecisato di persone, tra personale di sala, cuochi e clienti. La rapidità con cui si è sviluppata l’emergenza ha richiesto l’intervento immediato dei soccorsi, che hanno trasportato circa dieci feriti all’ospedale Fiorini di Terracina. Tra questi, tre versano in condizioni serie, la cui prognosi è stata temporaneamente riservata, alimentando l’angoscia dei familiari e di tutta la comunità.La Procura di Latina, guidata dal magistrato Giuseppe Miliano, ha immediatamente attivato un’indagine approfondita per accertare le cause del crollo. Al fine di preservare eventuali prove e agevolare le operazioni investigative, il ristorante “Essenza” è stato posto sotto sequestro. L’attenzione si concentra ora sulla verifica della stabilità strutturale dell’edificio, l’esame delle certificazioni edilizie e la ricostruzione cronologica degli eventi che hanno portato alla disgrazia.L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza delle strutture ricettive, la necessità di controlli periodici e l’importanza di una manutenzione scrupolosa. Il crollo di “Essenza” non è solo una perdita umana devastante, ma anche un campanello d’allarme per l’intera filiera della ristorazione e per la sicurezza degli spazi che accolgono persone, ricordando con amarezza come la precarietà strutturale possa trasformare in tragedia un momento di convivialità e piacere. La comunità di Terracina, ora avvolta nel lutto, attende con ansia le risposte che emergeranno dall’inchiesta, sperando in una luce che possa lenire il dolore e prevenire future tragedie.