La transizione ecologica dell’acciaieria ex Ilva, fulcro strategico per l’indipendenza industriale italiana, ha generato un tavolo di lavoro di alto livello a Palazzo Piacentini. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, hanno coordinato un incontro tecnico cruciale, affiancati dall’Amministratore Delegato di Snam, Agostino Scornajenchi, e dai rispettivi team tecnici provenienti dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dal MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).L’oggetto della discussione ha ruotato attorno all’approvvigionamento energetico sostenibile necessario per alimentare le trasformazioni radicali previste dal piano di decarbonizzazione. L’ex Ilva, oggi cuore pulsante di un progetto di rinascita industriale, richiede un rifornimento di energia affidabile e progressivamente disaccoppiato dai combustibili fossili. L’obiettivo primario è la realizzazione di nuovi forni elettrici, tecnologicamente avanzati, e di impianti DRI (Direct Reduced Iron), fondamentali per ridurre l’impatto ambientale della produzione siderurgica e rafforzare l’autonomia strategica nazionale.La complessità del piano si riflette nella necessità di valutare diverse opzioni di approvvigionamento. Non si tratta solamente di garantire la continuità produttiva, ma di riprogettare l’intera filiera energetica dell’acciaieria, orientandola verso fonti rinnovabili e soluzioni innovative. L’incontro ha analizzato scenari che includono l’integrazione di idrogeno verde, la valutazione di potenziali partnership internazionali per l’accesso a nuove tecnologie e la definizione di un quadro normativo che incentivi gli investimenti in sostenibilità.La discussione ha considerato anche l’impatto di queste scelte sul territorio, con un’attenzione particolare alla creazione di nuove opportunità di lavoro e alla riqualificazione professionale dei dipendenti. Il piano di decarbonizzazione dell’ex Ilva rappresenta una sfida ambiziosa, ma anche un’opportunità unica per modernizzare l’industria italiana, promuovere l’innovazione e posizionare il nostro Paese come leader nella produzione di acciaio a basse emissioni. Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di coordinare gli sforzi di diversi attori, pubblici e privati, e di adottare un approccio integrato che tenga conto degli aspetti economici, ambientali e sociali.
Transizione Ecologica Ex Ilva: Priorità per l’Indipendenza Industriale
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