L’incremento significativo dei trasporti sanitari secondari, superando le 21.500 nel corso del 2024, in aggiunta ai 26.000 trasporti primari erogati in regime di emergenza-urgenza, ha reso imperativo un profondo ripensamento della governance dei servizi di mobilità sanitaria nella nostra regione. Un territorio complesso come il nostro, caratterizzato da un’orografia montuosa e da una distribuzione demografica eterogenea, impone un approccio proattivo e personalizzato nell’assicurare l’accesso alle cure, andando oltre i minimi standard previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).La Regione, con l’approvazione della nuova disciplina relativa ai trasporti sanitari secondari, intende non solo ottimizzare l’efficienza operativa, ma soprattutto rafforzare l’equità nell’accesso alle cure per tutti i residenti, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione. Questa iniziativa, finanziata con risorse regionali destinate a integrare i servizi LEA, testimonia l’impegno a rispondere in maniera puntuale alle specifiche esigenze del territorio, un impegno che si traduce in un investimento continuo nell’innovazione e nel miglioramento dei servizi offerti.La nuova regolamentazione introduce una chiara differenziazione tra i trasporti rientranti nell’ambito dei LEA, obbligatoriamente garantiti a livello nazionale per le emergenze sanitarie territoriali, e i servizi aggiuntivi erogati a livello regionale, finanziati con risorse proprie e riservati alla popolazione residente. Questa distinzione permette di allocare in modo più mirato le risorse disponibili e di ottimizzare l’organizzazione del servizio, assicurando al contempo una copertura completa e capillare del territorio.L’evoluzione della disciplina dei trasporti sanitari, datata 2007, è frutto di una sinergia proficua tra la Regione, l’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) e il tessuto del volontariato valdostano, pilastro fondamentale per la garanzia della continuità assistenziale in aree spesso difficilmente accessibili. Un percorso di aggiornamento costante ha portato a una significativa qualificazione delle competenze del personale operante nell’emergenza-urgenza, con particolare attenzione alla formazione specialistica e all’adozione di protocolli operativi all’avanguardia. L’obiettivo primario è garantire interventi tempestivi, appropriati e personalizzati, capaci di rispondere efficacemente alle diverse criticità che emergono sul territorio, in vista anche della progressiva implementazione delle Case della Comunità, punti nevralgici per l’assistenza territoriale. Il futuro del sistema sanitario regionale è intrinsecamente legato alla capacità di integrare efficacemente i trasporti sanitari con la rete di servizi territoriali, promuovendo un modello di cura proattivo, centrato sulla persona e in grado di rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente complessità delle patologie croniche.
Trasporti Sanitari: Rivedere il Sistema per Garantire Equità e Accesso
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