La dichiarazione di Volodymyr Zelensky sulla proposta di tregua avanzata da Vladimir Putin non è stata una mossa inaspettata. La decisione del leader ucraino di definire la proposta un tentativo di manipolazione ha gettato nuova luce sul contesto politico e militare della crisi russo-ucraina. La scelta di attendere fino all’8 maggio per accettare un cessate il fuoco non è stata casuale, ma piuttosto una strategia mirata a sfruttare le occasioni di propaganda politica presentatesi con la Parata Militare della festività del 9 maggio in Piazza Rossa. Questo evento simbolico ha rappresentato un’opportunità per Putin di manifestare la sua autorità e legittimità, ed è dunque comprensibile che Zelensky volesse sfruttare questa dinamica a suo favore.La parola “manipolazione” utilizzata da Zelensky implica un uso consapevole della propaganda per raggiungere gli obiettivi politici, con l’intento di ingannare e persuadere le opinioni pubbliche. Questo concetto è legato alla discussione sull’uso delle tecnologie digitali nella modifica degli atteggiamenti dei cittadini. Zelensky ha anche affrontato la questione della proposta di tregua, evidenziando come la richiesta russa che il cessate il fuoco si applicasse unicamente al giorno 8 maggio, per consentire lo svolgimento della parata militare a Mosca, non sia solo un tentativo di manipolare l’opinione pubblica ucraina ma anche di stabilire una sorta di sovranità sul territorio.