La città di Trieste ha recentemente accolto, a partire dal 4 giugno, una significativa assemblea del Comitato dei Coordinatori Nazionali dell’Iniziativa Centro Europea (InCE), un forum cruciale che riunisce i rappresentanti di diciassette nazioni dell’Europa centro-orientale e balcanica. L’evento, inaugurato con una visita istituzionale al Porto di Trieste, si è concentrato sulla definizione di priorità condivise e sul rafforzamento della cooperazione regionale in un contesto geopolitico in rapida evoluzione.La scelta del Porto di Trieste come cornice inaugurale non è casuale. Lo scalo triestino, con la sua storia secolare di crocevia commerciale e culturale, incarna il ruolo strategico di piattaforma logistica vitale per l’intera regione. La visita ha permesso ai delegati di apprezzare in prima persona le infrastrutture avanzate, le attività in corso e le ambiziose proiezioni di sviluppo che lo caratterizzano, elementi chiave per la sua capacità di fungere da porta d’accesso privilegiata ai principali corridoi europei.Il segretario generale dell’InCE, Franco Dal Mas, ha sottolineato come il Porto di Trieste rappresenti un asset imprescindibile per la connettività regionale, un nodo centrale nell’integrazione dei mercati europei e balcanici. Questa visione è stata precedentemente condivisa dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani, che, durante una visita a Trieste nel marzo scorso, aveva definito la città il “ponte dell’Europa verso i Balcani Occidentali,” e il porto il terminale cruciale dell’India-Middle East-Europe Economic Corridor (IMEC), un progetto infrastrutturale di portata storica destinato a rimodellare le dinamiche commerciali tra Asia, Medio Oriente ed Europa.L’importanza strategica di Trieste è stata riscontrata anche dalla Presidenza serba dell’InCE, rappresentata dall’Ambasciatore Miloš Todorović. L’Ambasciatore ha ricordato come Trieste abbia storicamente svolto un ruolo essenziale come via di accesso all’Europa centrale e orientale, sottolineando che tale funzione è destinata a persistere nel futuro. In particolare, Todorović ha evidenziato l’urgenza per la Serbia di massimizzare l’utilizzo delle risorse e delle opportunità offerte dal porto di Trieste, sfruttando appieno la sua prossimità geografica e i vantaggi logistici unici che offre.Questa riunione dell’InCE si inserisce in un quadro più ampio di sforzi volti a rafforzare la resilienza economica e la stabilità politica nella regione. In un momento caratterizzato da crescenti incertezze globali e dalla necessità di diversificare le catene di approvvigionamento, il Porto di Trieste emerge come un elemento chiave per la prosperità condivisa e lo sviluppo sostenibile dei paesi membri dell’InCE, consolidando il suo ruolo di fulcro nevralgico per il commercio e la cooperazione transnazionale. La discussione ha evidenziato la necessità di investimenti mirati a modernizzare le infrastrutture, promuovere l’innovazione tecnologica e facilitare le procedure doganali, al fine di ottimizzare l’efficienza e la competitività del porto e della regione circostante.
Trieste al centro dell’InCE: cooperazione e strategie regionali
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