L’operazione “Facciata Pulita”, condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso, ha portato alla denuncia di quattro imprenditori edili, uno italiano e tre di nazionalità straniera, per una sofisticata frode fiscale che ha sottratto alle casse dello Stato circa 2,2 milioni di euro attraverso l’abusiva fruizione del bonus facciate. L’indagine, innescata da segnalazioni di operazioni finanziarie anomale che investivano una società edile trevigiana, ha rivelato un sistema complesso e premeditato volto a manipolare il sistema di incentivazione fiscale.Il fulcro della frode risiede nella creazione di un falso presupposto: la simulazione di lavori di ristrutturazione facciate mai eseguiti. Ventiquattro privati cittadini, residenti in tredici province diverse – Belluno, Bologna, Gorizia, Massa Carrara, Padova, Pisa, Potenza, Rimini, Roma, Torino, Vercelli, Verona, Vicenza, Udine – sono stati coinvolti, involontariamente, in questo schema fraudolento. Questi soggetti, sentiti come testimoni, hanno dichiarato di non aver mai avuto contatti con gli indagati né di aver stipulato accordi relativi ai presunti lavori. La loro inconsapevolezza emerge dalla negazione categorica delle informazioni contenute nei loro registri fiscali, che attestavano la richiesta di agevolazione.La società trevigiana, capofila dell’organizzazione criminale, ha deliberatamente generato fatture false per lavori inesistenti, creando un quadro economico artificioso. Il credito d’imposta ottenuto è stato poi “monetizzato” attraverso due canali. In primo luogo, la cessione diretta a Poste Italiane, che ha liquidato l’importo. Successivamente, una parte dei crediti è stata trasferita ai tre imprenditori stranieri, anch’essi conniventi con la società trevigiana, che hanno incassato le somme illecitamente acquisite.Le indagini hanno inoltre rilevato che la società trevigiana, oltre all’irregolarità nell’ottenimento del bonus facciate, era in grave inadempienza nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi. A seguito della scoperta, è stata disposta una verifica fiscale approfondita per recuperare i proventi illeciti e accertare l’emissione di fatture per operazioni economiche fittizie, a beneficio di società giuridiche con sede a Treviso. L’operazione “Facciata Pulita” sottolinea non solo la capacità di alcuni individui di sfruttare le opportunità offerte dagli incentivi fiscali per fini illeciti, ma anche la necessità di rafforzare i controlli e i meccanismi di verifica a tutela della correttezza del sistema tributario e della sua equità. La vicenda evidenzia, inoltre, la vulnerabilità dei cittadini, spesso ignari, che possono essere strumentalizzati in schemi fraudolenti complessi, e l’importanza di una maggiore consapevolezza fiscale e di un’educazione finanziaria diffusa.
Truffa al Bonus Facciate: Denunciati Imprenditori per 2,2 Milioni
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