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martedì, 6 Maggio 2025
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Turbate la politica europea su auto elettriche, Elkann e De Meo si sollevano in opposizione

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L’industria automobilistica europea sta affrontando una crisi senza precedenti, caratterizzata da un forte calo delle vendite e da una sempre maggiore competizione sul mercato. La coppia formata da John Elkann, amministratore delegato di Stellantis, e Luca De Meo, capo di Renault, è convinta che la strada per uscire dalla crisi sia quella di semplificare le normative europee che regolano il settore.Secondo gli alti dirigenti delle due principali aziende automobilistiche europee, infatti, l’eccessiva burocrazia e l’attuale quadro normativo stanno bloccando la capacità produttiva dei costruttori di auto popolari. Le regole attuali, sostengono Elkann e De Meo, non consentono alle aziende di offrire un numero sufficiente di modelli con emissioni zero o bassissime, rendendo quindi difficile raggiungere i target previsti per il 2030.Il problema principale è rappresentato dalle direttive Ue relative al pacchetto climatico che richiedono ai costruttori auto un aumento continuo nella quota di veicoli elettrici sul mercato, con conseguente aumento dei costi. Allo stesso tempo, le normative europee prevedono l’adozione della tecnologia “software-over-the-air” (Sota), che richiede alle aziende di riprogrammare i sistemi di guida delle auto nuovamente prodotte già esistenti e già in circolazione.Gli alti dirigenti delle due società riconoscono anche l’importanza di sviluppare tecnologie sostenibili, ma ritengono che la strada per raggiungere gli obiettivi stabiliti sia troppo lunga e complessa. “Non è più possibile – afferma De Meo – riprogrammare i nostri veicoli per rendere le auto nuovamente compatibili con l’attuale quadro normativo, questo richiede tempo e risorse”.Secondo gli interventi di Elkann e De Meo il nuovo quadro europeo dovrebbe prevedere un cambio di passo verso regolamenti meno complessi e più flessibili in relazione ai prodotti esistenti. Una semplificazione delle normative potrebbe permettere alle aziende di offrire auto popolari a bassi costi, che siano sempre in linea con le politiche ambientali. L’obiettivo comune è un mercato più competitivo e una crescita economica sostenibile.Le previsioni dei dirigenti sono ben documentate da indicatori di massa: i dati rilevati nei primi sei mesi dell’anno 2023 evidenziano il calo delle vendite complessive della Fiat a circa il 60%, mentre l’avvio in produzione del nuovo modello di Renault è stato bloccato da alcune difficoltà tecniche.I commenti di John Elkann e Luca De Meo lasciano intendere che il futuro dell’industria automobilistica europea dipenderà dalla capacità delle politiche pubbliche di riconoscere l’importanza di un cambiamento radicale del quadro normativo vigente. La sfida, sostengono i due dirigenti delle maggiori aziende automobilistiche, sarà trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di tutela ambientale e le necessità dei costruttori di auto popolari che rappresentano la spina dorsale dell’industria.

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