La recente azione della Giunta Proietti in Umbria, tesa a rivendicare successi derivanti da processi avviati e consolidati dalla precedente amministrazione di centrodestra, solleva interrogativi profondi sulla correttezza e la trasparenza nel racconto dell’azione di governo. Queste rivendicazioni, a detta del segretario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti, manifestano una tendenza a manipolare la percezione pubblica, segno di una gestione che fatica a trovare proprie fondamenta.Il caso di Acciai Speciali Terni esemplifica perfettamente questa dinamica. L’accordo di programma, presentato come una conquista recente, è in realtà il culmine di un percorso istituzionale strutturato e implementato nel corso degli anni dalla precedente Giunta. La convocazione del tavolo tecnico presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, avvenuta già a marzo 2024, testimonia l’impegno costante e proattivo del centrodestra nell’avviare una negoziazione complessa e strategica per il rilancio dell’industria locale. Questo non si limita a un mero accordo formale, ma include la definizione di contenuti operativi concreti, frutto di una preparazione capillare e di una visione di lungo termine.Parallelamente, la questione energetica, in particolare per quanto riguarda gli energivori come Ast, è stata affrontata con concretezza e lungimiranza. La precedente amministrazione si è posta l’obiettivo di promuovere un modello innovativo di gestione delle risorse idroelettriche umbre, un approccio che, evidentemente, continua a generare benefici anche sotto una gestione di diverso orientamento politico. Questa continuità, lungi dall’essere un caso isolato, riflette la solida base strategica su cui si fonda lo sviluppo economico regionale.Il Trasimeno, con le sue criticità idriche, rappresenta un altro esempio emblematico. L’annuncio della firma dell’Accordo di programma Umbria-Toscana, sebbene apparentemente positivo, è accompagnato da una mancanza di trasparenza che ne compromette la credibilità. Il lavoro preliminare, le analisi, le progettazioni, le intese normative, sono stati tutti realizzati dalla Giunta precedente, ponendo le basi imprescindibili per l’azione attuale. La crisi idrica, con le sue drammatiche conseguenze sulla flora e la fauna del lago, ha richiesto un intervento urgente e mirato. La nomina del commissario straordinario, avvenuta dopo un’iniziativa concreta della presidente Tesei, è la prova tangibile dell’impegno profuso per risolvere un problema complesso e urgente.L’attribuzione di meriti che non spettano è un comportamento che rischia di offuscare la verità e di confondere l’opinione pubblica. I cittadini umbri, consapevoli del lavoro svolto in passato, sono in grado di discernere la propaganda vuota da una gestione responsabile e orientata al bene comune. Il centrodestra ha dimostrato con fatti concreti la propria capacità di governare con visione e competenza, lasciando un’eredità di risultati che continuano a produrre benefici per la comunità umbra. La Giunta Proietti, invece, si trova a navigare in acque agitate, costretta a raccogliere i frutti di un lavoro altrui, un tentativo goffo che non inganna la consapevolezza dei cittadini. La storia, in definitiva, è il giudice imparziale che valuta l’azione di governo, e la verità è spesso più eloquente delle parole.
Umbria: Rivendicazioni e Ombre su un’Eredità Politica
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