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Un piccolo calo nel mercato del gas naturale in Europa, con Amsterdam in testa

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Il mercato dei combustibili fossili registra un piccolo calo in tutta Europa, e la piazza Ttf di Amsterdam non fa eccezione. La domanda scende leggermente per il mese di maggio, influenzata dalle preoccupazioni per l’eccessiva dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili e dai ritardi negli investimenti nella transizione energetica.La riduzione dei contratti future del gas naturale risulta essere del 1,16% e si attesta a un valore di 32,06 euro al megawattora (MWh). Una diminuzione non particolarmente significativa se rapportata alle fluttuazioni storiche dell’indice. Tuttavia, può essere visto come un segnale che il mercato inizia ad assorbire gli aumenti del prezzo delle fonti energetiche fossili nel corso degli anni, mostrando una tendenza verso l’accettazione dei prezzi più alti per la transizione energetica.Il calo si collega alla politica di riduzione della dipendenza dal gas naturale e a sostegno del gas naturale liquefatto (Gnl) come opzione più sostenibile, il cui prezzo è più stabile e meno influenzato dalle fluttuazioni dei mercati delle materie prime. La transizione energetica in atto sembra trovare terreno fertile nella piazza di Amsterdam, dove l’attenzione verso gli investimenti per le fonti rinnovabili cresce sempre più.Le previsioni a breve termine indicano una leggera stagnazione dei prezzi del gas naturale, forse con un leggero aumento dovuto alle ripercussioni della pandemia su scala globale. Un trend che non sembra minacciare la stabilità del mercato Ttf di Amsterdam.L’obiettivo è quindi quello di bilanciare l’attuale produzione energetica tra fonti rinnovabili e combustibili fossili, per assicurare un futuro sostenibile e sicuro. L’economia mondiale è in via di adattamento a questo cambiamento, e il mercato del gas naturale non sembra essere immune da esso.La riduzione dei contratti future sul mese di maggio può essere vista come una risposta al bisogno di equilibrare la produzione energetica con le esigenze ambientali. Il prezzo a 32,06 euro al MWh potrebbe anche rappresentare un momento di stallo per il gas naturale prima che si verifichino i grandi passi verso gli investimenti nei combustibili rinnovabili e nelle fonti energetiche alternative.

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