Il progetto “Una scuola che ascolta” rappresenta un investimento strategico e innovativo per il sistema educativo valdostano, mirato a rispondere a un fabbisogno emergente e sempre più pressante: il benessere psicologico degli studenti, ma con un’estensione che abbraccia l’intera comunità scolastica, inclusi famiglie e personale docente. Con un finanziamento triennale di 900.000 euro, l’iniziativa si configura come un vero e proprio cambio di paradigma rispetto alle tradizionali impostazioni scolastiche, dove il focus è storicamente stato relegato all’apprendimento accademico, spesso a discapito della dimensione emotiva e relazionale.L’introduzione di uno sportello di assistenza psicologica in ogni istituto secondario di secondo grado non è un mero incremento di risorse, ma una dichiarazione di intenti chiara e inequivocabile: la scuola non è solo un luogo di trasmissione di conoscenze, ma un ambiente di crescita personale e sociale, dove il supporto psicologico rappresenta un elemento imprescindibile per favorire un percorso formativo completo e armonioso. La scelta di demandare alle singole istituzioni l’individuazione del professionista incaricato garantisce flessibilità e adattamento alle specifiche esigenze del contesto locale, promuovendo al contempo la responsabilizzazione delle scuole nella gestione del benessere dei propri studenti.L’istituzione di una cabina di regia con funzioni di monitoraggio e coordinamento sottolinea l’importanza di un approccio sistemico e integrato, che coinvolga diversi attori del territorio: l’Unità di Salute Locale (USL), l’Università della Valle d’Aosta, l’Ordine degli Psicologi e l’Assessorato Regionale alla Salute. Questo approccio multidisciplinare riflette la consapevolezza che il benessere psicologico è un costrutto complesso, influenzato da molteplici fattori individuali, familiari e sociali.L’Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, definisce l’iniziativa come un’idea ben oltre un semplice servizio, evidenziando come il benessere psicologico sia un pilastro fondamentale del modello di scuola aspirazionale. Questa sensibilità riflette una profonda comprensione del ruolo cruciale della scuola nella promozione della salute mentale e nella prevenzione del disagio. L’estensione del progetto anche alle scuole paritarie testimonia un impegno a garantire pari opportunità di accesso a questi servizi a tutti gli studenti valdostani.Marina Fey, Sovrintendente agli studi, sottolinea con acume la crescente necessità di supporto psicologico tra i giovani, un bisogno amplificato e confermato dalla recente esperienza pandemica. Il progetto, pur potenziando la figura dello psicologo scolastico già prevista dal Defr, si propone di andare oltre, offrendo un ventaglio più ampio di interventi e attività di prevenzione. La valutazione finale, al termine della fase sperimentale, determinerà l’opportunità di estendere l’iniziativa anche alle scuole secondarie di primo grado, segnando un passo avanti significativo verso un sistema scolastico veramente attento al benessere di tutti i suoi membri. La prospettiva di un’analisi dei risultati e di un eventuale ampliamento dimostra un approccio dinamico e orientato al miglioramento continuo.
Una Scuola che Ascolta: 900.000€ per il benessere degli studenti valdostani
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