E’ necessario creare un fronte ampio e forte che riunisca le diverse forze politiche progressiste e autonomiste, in modo da costruire una coalizione solida e credibile. Questa è l’unica via per garantire il futuro della Valle d’Aosta e dei suoi cittadini.In questo senso, rivolgiamo la nostra proposta con chiarezza e determinazione all’Union Valdôtaine, con cui condividiamo un lungo percorso fatto di visione concreta e radicamento storico nella nostra regione. È essenziale costruire una coalizione che non solo dia continuità ai risultati raggiunti in passato, ma anche sia capace di parlare al futuro, alle nuove generazioni e al cambiamento.La destra si presenta organizzata, coesa e ambiziosa, con l’obiettivo esplicito di conquistare il governo della Regione attraverso il traino di Fratelli d’Italia e di forze civiche satelliti. È necessario contrastare questo modello con la forza delle idee: giustizia sociale, sviluppo sostenibile, diritti e autonomia rinnovata.La Valle d’Aosta non può permettersi di essere consegnata a un blocco conservatore, populista e identitario che nulla ha a che fare con la nostra storia politica e civile. È necessaria una risposta netta e collettiva su un terreno programmatico forte e credibile. Serve un progetto politico che parli di una Valle d’Aosta moderna, plurale, solidale e profondamente radicata nei valori dell’autonomia.Rivolgiamo la nostra proposta anche alle forze della sinistra, del centro socialista e riformista, invitandole a superare i riflessi divisivi e costruire una piattaforma programmatica comune, solida e coraggiosa. Inoltre, rivolgiamo la nostra proposta alle forze del nuovo centro autonomista, con cui condividiamo la consapevolezza che le grandi riforme non sono più rinviabili: enti locali, casinò, concessioni idroelettriche, pubblica amministrazione e soprattutto la riscrittura del nostro Statuto Speciale.È essenziale una chiamata alla responsabilità collettiva. Serve una visione condivisa. La Valle d’Aosta non può permettersi di essere consegnata a un modello che smantella lo stato sociale, privatizza i servizi pubblici e nega le specificità territoriali. È necessario costruire un progetto politico che sia netto e collettivo, su un terreno programmatico forte e credibile. Serve una risposta coraggiosa e solida, basata sulla forza delle idee: giustizia sociale, sviluppo sostenibile, diritti e autonomia rinnovata.