A pochi giorni dall’anniversario del disastro di Ustica, il Circolo Canottieri Napoli ha offerto una cornice prestigiosa per la presentazione de “Uscire dal labirinto”, un’opera ambiziosa che si configura come un atlante storico della tragedia. Più che un semplice dizionario, il volume raccoglie in oltre 400 voci fattuali un’indagine approfondita, frutto del contributo di venticinque specialisti – docenti universitari, esperti di diritto, aeronautica, storia – che mirano a disarticolare le ambiguità e le zone d’ombra che ancora avvolgono la vicenda. La presenza di figure di spicco come Franco Roberti, ex Procuratore Nazionale Antimafia, Angelo Canale, già Presidente Onorario e Procuratore Generale della Corte dei Conti, e Maurizio Block, Procuratore Generale Militare presso la Corte di Cassazione, ha conferito alla serata un’aura di particolare solennità e rilevanza.Gregorio Equizi, figura centrale nel panorama giuridico e autore di “La strage di Ustica, il processo e le verità oscurate”, ha introdotto la serata sottolineando l’urgenza di un’indagine continua, un’esigenza derivante dalla percezione di un “buco nero” nella comprensione degli eventi. La vicenda usticese, pur essendo tra le più note nella storia italiana recente, si presenta come paradossalmente la meno chiara, alimentando speculazioni e teorie contrastanti. La necessità di superare le narrazioni superficiali e le semplificazioni mediatiche emerge come un obiettivo primario.L’intervento di Franco Roberti ha focalizzato l’attenzione sul delicato rapporto tra verità storica e giustizia, richiamando le riflessioni di Sant’Agostino per sottolineare la complessità del discernimento tra evidenze e interpretazioni. Il procedimento penale, con la sua conclusione in assoluzione degli imputati, ha coesistito con una complessa vicenda amministrativa relativa ai costi del recupero del relitto, un aspetto marginale ma significativo che Angelo Canale ha ripercorso, sollevando interrogativi sulla natura delle motivazioni che hanno spinto all’avvio di tale azione legale.Maurizio Block ha prospettato una visione a lungo termine, suggerendo che solo il tempo, attraverso la maturazione di nuove prospettive storiografiche, sarà in grado di offrire una comprensione più profonda degli eventi. Ha inoltre evidenziato i limiti intrinseci all’indagine giudiziaria condotta in un contesto storico così distante, anticipando come un approccio contemporaneo avrebbe potuto rivelarsi più efficace.Il curatore del volume, Gregory Alegi, ha contestualizzato l’opera all’interno di un panorama editoriale vasto, ma spesso ripetitivo, dominato dalle interpretazioni derivanti dall’ordinanza di rinvio a giudizio del giudice istruttore Rosario Priore, interpretazioni ampiamente smentite nel corso del processo. “Uscire dal labirinto” si propone come un tentativo di riordinare il caos informativo, offrendo un quadro complessivo, basato su dati e analisi rigorose, che possa stimolare un dibattito costruttivo e favorire una maggiore consapevolezza collettiva. La reazione degli autorevoli magistrati presenti testimonia l’importanza e la validità dell’iniziativa, segnando un passo avanti nella ricerca della verità sulla tragedia di Ustica, un evento che continua a interrogare la coscienza nazionale.
Ustica: un atlante storico per disvelare la verità
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