La comunità della Valsassina è nuovamente scossa da un tragico epilogo, un lutto che riapre ferite ancora fresche e solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza nelle aree montane. Sergio Radaelli, cinquantacinque anni, originario di Arosio, in provincia di Como, ha perso la vita domenica pomeriggio a Crandola, un luogo amato e frequentato dai cercatori di funghi, ma che in queste ultime settimane si è rivelato teatro di immane dolore.La vicenda, purtroppo, ricalca con inquietante precisione la dinamica che, solo quindici giorni prima, aveva portato alla scomparsa di Marco Panzeri, trentatreenne di Valgreghentino, un altro appassionato alla ricerca del prezioso micelio. Radaelli, accompagnato dalla moglie, si era inoltrato nell’Alta Valsassina con l’intento di raccogliere funghi, un’attività radicata nella cultura e nelle tradizioni locali, spesso fonte di profonda soddisfazione e legame con la natura.La coppia, come spesso accade in queste escursioni, aveva optato per separarsi, confidando nel tempo concordato per il ricongiungimento. Questa scelta, apparentemente innocua, si è rivelata fatale. Quando Sergio Radaelli non si è presentato al punto di ritrovo, la moglie, comprensibilmente angosciata, ha immediatamente allertato le autorità.Si è prontamente attivato un complesso dispositivo di soccorso, composto dai Vigili del fuoco e dalle squadre del Soccorso alpino, che hanno intrapreso una ricerca meticolosa in un territorio impervio e spesso ostile. Le operazioni, rese particolarmente difficili dalle condizioni del terreno e dalla progressiva oscurità, si sono protratte per diverse ore, fino a quando, nel tardo pomeriggio, il corpo di Radaelli è stato ritrovato.La somiglianza con la tragedia di Marco Panzeri non è sfuggita all’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. Entrambi gli uomini, giovani e in forma, erano stati travolti da un destino crudele in un ambiente che, pur familiare, può riservare insidie e pericoli inaspettati.Questo doppio evento drammatico pone con urgenza la necessità di una riflessione approfondita sulle misure di sicurezza adottate dai cercatori di funghi e sull’efficacia dei protocolli di prevenzione. È cruciale sensibilizzare gli escursionisti sull’importanza di informare sempre qualcuno del proprio percorso, di condividere la posizione tramite dispositivi di localizzazione e di non sottovalutare mai i rischi legati alla montagna, con particolare attenzione alle condizioni meteorologiche e alla conformazione del terreno. La montagna, splendida e generosa, richiede rispetto e prudenza, e la perdita di due vite umane in un breve lasso di tempo impone un impegno collettivo per garantire che simili tragedie non si ripetano. L’eredità di Sergio Radaelli e Marco Panzeri deve essere un monito per tutti.
Valsassina, secondo lutto in due settimane: tragedia raccoglie funghi.
Pubblicato il
