domenica, 8 Giugno 2025
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Vasco Rossi contro la guerra: un monologo infuocato a Firenze.

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“Non mi addentro mai in lunghe esposizioni, perché credo che la mia musica parli già per me. Siete attenti, lo so, comprendete le mie posizioni, le cogliete nelle note e nei versi. Eppure, sento il bisogno di esprimermi chiaramente, qui, ora.”Con queste parole, interrotto dagli applausi scroscianti di un pubblico gremito nella Visarno Arena di Firenze, Vasco Rossi ha introdotto un monologo che ha elettrificato l’atmosfera. Prima di concludere il concerto con la sua ultima melodia, il cantautore ha scosso la coscienza collettiva, sollevando una bandiera della Pace, dono toccante di Don Ciotti.”Basta! Basta questa carneficina a Gaza. Basta con le stragi di civili, di uomini e donne indifesi, di anziani, di bambini, vittime silenziose di una pioggia di bombe. Basta con ogni conflitto armato, con ogni guerra, perché nessuna può mai essere giustificata. Tutte le guerre sono intrinsecamente sbagliate.”Il suo sguardo, carico di indignazione, ha scavato nel cuore dei presenti. “È quasi ovvio dirlo, non è vero? Siamo tutti contro la guerra. Ma chi la sostiene veramente? Chi ne trae beneficio? Solo i profittatori, i manipolatori che la fomentano, che la dichiarano con la fredda sicurezza di chi si nasconde dietro la protezione di un contratto e di una convenienza economica.”Ha puntato il dito contro coloro che alimentano la macchina bellica: “Sono le carogne che si arricchiscono vendendo armi, speculando sulla morte e sulla disperazione altrui. Ispirano odio e paura, e poi, si proteggono nei bunker, come i vigliacchi che sono.”Vasco ha quindi riaffermato un principio fondamentale: “Noi siamo dalla parte della pace, senza riserve. Pace, amore, musica: questo è il nostro credo. Un amore che trionfi sulla paura, un amore che superi l’odio, perché ci stanno davvero facendo perdere la ragione con questo continuo fomentare di risentimento.”Con un gesto quasi di liberazione, ha concluso il suo intervento con una promessa: “Questa è la prima e l’ultima volta che mi esprimerò in questo modo. D’ora in poi, parleranno le mie canzoni. Ma sentivo il bisogno, la responsabilità, di dirlo chiaro, qui, ora.” Un silenzio commosso ha poi ceduto all’esplosione di un applauso che ha accompagnato l’inizio dell’ultima canzone, un messaggio universale di speranza e di pace.

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