L’emergenza umanitaria in corso nella Striscia di Gaza ha generato un’inaspettata e commovente risposta da parte del sistema sanitario veneto. In un gesto di solidarietà internazionale, la Regione Veneto, sotto la guida del Presidente Luca Zaia, si è resa disponibile ad accogliere e curare un gruppo di bambini feriti, offrendo loro un rifugio sicuro e cure mediche specialistiche. Nei prossimi giorni, si prevede l’arrivo di cinque giovani pazienti nei centri ospedalieri della regione, un segnale tangibile di impegno verso il sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto. La distribuzione geografica dei ricoveri è stata attentamente studiata per ottimizzare l’accesso a competenze mediche specifiche: due bambini saranno accolti presso l’Azienda Ospedaliera di Verona, altri due presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, mentre per il quinto è in fase di definizione l’allocazione più adeguata, tenendo conto della gravità delle lesioni e delle necessità di un intervento multidisciplinare.Questa iniziativa non è un evento isolato. Padova, in particolare, ha già aperto le sue porte all’accoglienza di minori provenienti da Gaza. Un bambino di dieci anni, affetto da leucemia, è stato ospitato dal reparto di Pediatria del Giglio dal 14 maggio, insieme alla madre e alla sorella minore, di soli quattro mesi. Precedentemente, un altro bambino era stato accolto nella stessa struttura ospedaliera a febbraio, evidenziando un impegno preesistente e continuo.La scelta di Padova, e in particolare la Scuola di Medicina, è strategica. L’istituzione vanta un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale, specialmente nel campo della chirurgia plastica e ricostruttiva, una disciplina cruciale per affrontare le complesse lesioni riportate dai bambini. Tra i nuovi arrivi, spiccano due casi particolarmente delicati: un bambino di otto anni con lesioni oculari che richiedono un intervento specialistico per preservare la vista, e un infante di due anni che ha subito ustioni e ferite multiple a causa dei bombardamenti.L’iniziativa va ben oltre la semplice assistenza medica. Rappresenta un atto di umanità che testimonia la capacità del sistema sanitario veneto di operare su scala internazionale, offrendo speranza e cure a chi ne ha più bisogno. Si tratta di un esempio concreto di come la scienza, la tecnologia e la compassione possano convergere per alleviare la sofferenza e costruire un futuro più giusto e solidale per i bambini colpiti dalla tragedia in Gaza. La presenza di specialisti di fama internazionale, uniti a infrastrutture all’avanguardia, garantisce ai piccoli pazienti la possibilità di ricevere trattamenti all’avanguardia e di intraprendere un percorso di guarigione e ricostruzione, non solo fisica, ma anche emotiva e psicologica. L’auspicio è che questo gesto possa ispirare altre iniziative simili e promuovere una cultura di solidarietà e cooperazione a livello globale.
Veneto accoglie bambini feriti da Gaza: un gesto di solidarietà.
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