La quindicesima tappa del Giro d’Italia, un percorso collinare e impegnativo da Fiume Veneto ad Asiago, ha visto trionfare il velocista spagnolo Carlos Verona, della Lidl-Trek, in una netta dimostrazione di forza e strategia. La vittoria, assaporata con l’abbraccio commovente della famiglia, ha assunto un significato più profondo, dedicandosi pubblicamente a Giulio Ciccone, compagno di squadra e protagonista di un Giro d’Italia contraddistinto da alti e bassi. Questo gesto di lealtà e supporto reciproco, un elemento sempre più raro nello sport professionistico, sottolinea l’importanza del lavoro di squadra e della solidarietà tra corridori, al di là delle ambizioni individuali.Il Giro d’Italia continua a essere un banco di prova per i grandi favoriti, ma la giornata ha segnato un inatteso capovolgimento di fronte. Il messicano Isaac Del Toro, con una costanza e una maturità sorprendenti, difende con determinazione la maglia rosa, consolidando la sua posizione in classifica generale. Tuttavia, la sconfitta più bruciante è appannata sullo sloveno Primoz Roglic, considerato il principale contendente per la vittoria finale. Il distacco di 1’30 secondi accumulato durante questa tappa mette a serio rischio le sue speranze di successo, relegandolo al decimo posto con un ritardo di 3’53 da Del Toro. L’esito di questa tappa non solo altera le dinamiche della classifica, ma solleva interrogativi sul rendimento di Roglic, il cui declino inaspettato potrebbe aprire scenari inediti per il prosseguimento della corsa. La pressione del Giro d’Italia, unita forse a problematiche fisiche o strategiche, sembra aver pesato sul campione sloveno, offrendo a Del Toro e agli altri aspiranti l’opportunità di insidiare il primato. La tappa di Asiago si configura quindi come un punto di svolta, un crocevia tra ambizioni, resilienza e la costante imprevedibilità del ciclismo professionistico. La corsa verso la vittoria si fa ora più incerta che mai, con nuovi protagonisti pronti a emergere e a contendere la maglia rosa fino all’ultimo chilometro.
Verona trionfa, Roglic crolla: svolta al Giro d’Italia
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