L’inchiesta che ha coinvolto il liceo di Vieste ha portato alla denuncia di trentatré persone da parte della Guardia di Finanza, accusate di una complessa e reiterata frode nei confronti dell’ente pubblico. L’indagine, condotta sotto la direzione della Procura di Foggia, ha svelato un sistema di elusione delle regole che ha minato l’integrità del servizio scolastico e ha comportato un danno economico alla collettività.Le accuse principali riguardano l’omissione ingiustificata del servizio e la manipolazione dei sistemi di rilevazione delle presenze. Il personale amministrativo, secondo le ricostruzioni investigative, si assentava abitualmente dal proprio posto di lavoro durante l’orario di servizio, evitando di registrare le assenze attraverso il sistema di timbratura elettronica. Questi periodi di assenza, spesso prolungati, venivano utilizzati per svolgere attività personali del tutto incompatibili con il dovere d’ufficio, come commissioni di vario genere, acquisti presso negozi e mercati locali, e soste in esercizi pubblici.Il meccanismo fraudolento si è rivelato più sofisticato, coinvolgendo anche la figura dell’incaricato della gestione dei badge, il quale, in concorso con il coniuge, avrebbe alterato i registri orari attraverso false timbrature, occultando le reali assenze del personale e creando una documentazione artificiosa. Questa manipolazione dei dati ha permesso di perpetrare la frode senza destare sospetti immediati.L’attività investigativa ha inoltre portato alla luce un’ulteriore irregolarità: l’appalto di un servizio di disinfestazione, affidato a una ditta privata, non sarebbe mai stato effettivamente eseguito. Questa omissione solleva interrogativi sulla trasparenza delle procedure di appalto e sulla verifica dell’effettiva esecuzione dei servizi commissionati. A seguito di queste constatazioni, tre persone sono state segnalate per presunta truffa, mentre l’impresa appaltatrice è stata sottoposta a verifica per possibili violazioni in materia di responsabilità amministrativa degli enti. L’inchiesta, ancora in corso, mira a quantificare l’ammontare del danno economico causato alla collettività e a ricostruire la dinamica complessiva del sistema fraudolento, con l’obiettivo di accertare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti e ripristinare l’integrità del servizio scolastico. La vicenda pone l’accento sulla necessità di rafforzare i controlli interni, migliorare la trasparenza delle procedure amministrative e promuovere una cultura della legalità all’interno della pubblica amministrazione.