L’atto vandalico che ha colpito Villa Literno, con la distruzione di uno dei pali che sorreggevano sei telecamere di videosorveglianza, rappresenta una grave escalation nella lotta alla criminalità ambientale che affligge la zona tra Trentola e Ischitella. L’azione, presumibilmente premeditata e volta a sabotare un sistema di monitoraggio cruciale, sottolinea la persistenza di interessi criminali radicati in un territorio martoriato da decenni di sversamenti illeciti e roghi tossici.Il sistema di videosorveglianza, attivato di recente grazie a un investimento significativo di 700.000 euro stanziati dal Ministero dell’Interno, non era semplicemente un deterrente visivo, ma un elemento chiave di una strategia di prevenzione e controllo più ampia. Le telecamere, integrate in un circuito più vasto, miravano a contrastare l’abbandono e lo smaltimento illegale di rifiuti, fenomeno spesso preludio a incendi dolosi che rilasciano nell’atmosfera sostanze altamente nocive per la salute umana e l’ambiente.L’episodio si inserisce in un contesto di impegno costante delle istituzioni e delle forze dell’ordine, culminato solo un mese fa con un’operazione di bonifica di proporzioni rilevanti, che ha richiesto un investimento di 1,5 milioni di euro per ripulire un’area particolarmente compromessa. La distruzione del palo, immediatamente dopo tale sforzo, suggerisce un tentativo deliberato di frustrare gli sforzi di riqualificazione e di ripristinare la legalità.Il sindaco di Villa Literno, Valerio Di Fraia, ha espresso la ferma volontà dell’amministrazione comunale di non cedere di fronte a tali intimidazioni, ribadendo l’impegno a proseguire nella direzione intrapresa. La vicinanza manifestata dal Commissario di Governo per le Bonifiche nella Terra dei Fuochi, Giuseppe Vadalà, sottolinea la rilevanza strategica dell’area e l’importanza di una risposta coordinata a livello istituzionale. L’annuncio della sua imminente visita a Villa Literno testimonia l’intenzione di valutare direttamente le necessità del territorio e di rafforzare le misure di protezione.Questo atto vandalico non solo danneggia l’infrastruttura tecnologica, ma colpisce nel segno della sfida alla legalità e della volontà di perpetuare un modello criminale che alimenta lo sfruttamento illegale delle risorse ambientali. La risposta deve essere altrettanto determinata, puntando su una maggiore collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e comunità locale, al fine di smantellare le reti criminali e garantire un futuro sostenibile per il territorio.
Villa Literno: Vandalismo contro le telecamere, sfida alla legalità
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