A Villarosa, un gesto simbolico ha acceso un acceso dibattito, sollevando interrogativi complessi sul ruolo del Comune, sulla gestione delle risorse pubbliche e, soprattutto, sulla modalità più appropriata per esprimere solidarietà di fronte alle tragedie umanitarie che affliggono il mondo. L’amministrazione comunale, nel tentativo di manifestare vicinanza al popolo palestinese, ha scelto di decorare una scalinata con i colori della bandiera palestinese. Un’azione definita dal vice sindaco, Giuseppe Ippolito, come un “semplice gesto simbolico”, inteso a sollecitare una cessazione delle ostilità da parte del governo israeliano. L’iniziativa potrebbe concretizzarsi in una mozione congiunta, sostenuta da maggioranza e minoranza, indirizzata al governo nazionale, per far sentire la voce di un’angoscia collettiva, di un’indignazione diffusa che permea la comunità di fronte al dramma di Gaza.Tuttavia, l’azione ha suscitato forti riserve all’interno dell’opposizione. L’ex sindaco, Giuseppe Fasciana, ha espresso pubblicamente la sua disapprovazione, criticando aspramente l’iniziativa come un atto di “populismo” e “ipocrisia”. Fasciana, pur ribadendo la solidarietà verso le vittime di ogni conflitto armato, ha denunciato l’opportunismo di chi, detenendo il potere, sfrutta tali momenti di sofferenza per accrescere la propria immagine, trascurando al contempo le reali necessità della comunità. In alternativa, proponeva l’organizzazione di eventi più costruttivi, come dibattiti e iniziative di sensibilizzazione sulla tolleranza, il rispetto e la ricerca della pace, piuttosto che un dispendio di risorse pubbliche, seppur limitate, per azioni considerate inefficaci. Ritenendo che tali fondi avrebbero potuto essere impiegati in modo più utile per risolvere problemi concreti, come la rimozione della vegetazione infestante o la manutenzione del patrimonio pubblico, piuttosto che per alterarne l’aspetto estetico.La risposta del vice sindaco Ippolito ha mirato a stemperare la polemica, sottolineando che l’intervento non ha comportato alcuna spesa pubblica. L’utilizzo di vernici residue, provenienti da precedenti lavori di manutenzione – bianco per le strisce pedonali, rosso per una panchina antiviolenza e verde per ritocchi nel plesso scolastico – ha reso l’operazione a costo zero.L’episodio, al di là della specifica vicenda amministrativa, solleva interrogativi più ampi. Il ruolo delle istituzioni locali di fronte a crisi internazionali, la linea sottile tra espressione di solidarietà e strumentalizzazione politica, l’efficacia del simbolismo rispetto all’azione concreta, la gestione trasparente delle risorse pubbliche, la necessità di bilanciare l’impatto visivo con le priorità sociali: tutti temi che emergono da questo piccolo, ma significativo, episodio di Villarosa. Il dibattito, inevitabilmente, riflette una profonda frattura nell’approccio alla gestione della cosa pubblica e alla comprensione del ruolo che una comunità dovrebbe avere di fronte alle sofferenze globali.
Villarosa: Gesto palestinese, polemiche e divisioni in paese.
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