Il vino, incarnazione sublime del patrimonio agroalimentare italiano, rappresenta molto più di una bevanda: è un emblema di tradizione, lavoro, prosperità e primato assoluto. Una realtà da tutelare con fermezza contro qualsiasi tentativo di stigmatizzazione, come ribadito dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il 78° congresso nazionale di Assoenologi, celebrato ad Agrigento.Il messaggio della Presidente ha voluto riaffermare il ruolo cruciale della viticoltura italiana, un settore che permea profondamente la nostra cultura e il nostro tessuto sociale. La sua presenza è tangibile nell’arte, che lo ha immortalato nei dipinti e lo ha esaltato nelle poesie, nella letteratura che ne ha narrato le storie e nei rituali che ne celebrano la convivialità. Ma il vino è anche, e soprattutto, custode del territorio, un paesaggio modellato da secoli di cura e passione, dove i vigneti si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante.L’Italia, leader indiscusso nel panorama vitivinicolo mondiale, vanta un primato ineguagliabile: non solo siamo i maggiori produttori di vino a livello globale, ma deteniamo anche il record assoluto per il numero di denominazioni di origine protetta, un mosaico di eccellenze che testimonia la varietà dei nostri climi e delle nostre tradizioni. I risultati commerciali degli ultimi anni lo confermano: nel 2023, l’export ha superato gli 8 miliardi di euro, segnando una crescita significativa del 5,5%, una chiara indicazione della crescente apprezzamento internazionale per i vini italiani. Questo successo non è frutto del caso, ma il risultato di un impegno costante per la qualità, la sostenibilità e l’innovazione.Il governo, consapevole dell’importanza strategica del settore, si impegna a sostenere la viticoltura italiana, rafforzando i primati raggiunti e valorizzando ulteriormente il nostro inestimabile patrimonio enologico. L’azione in sede europea è fondamentale: si è operato, e si continuerà a operare, per una riforma delle indicazioni geografiche che rispetti il modello italiano, promuovendo la difesa delle risorse comunitarie destinate alla promozione del vino.È imperativo contrastare ogni forma di disinformazione e allarmismo, smascherando etichette ingannevoli e sistemi di informazione nutrizionale potenzialmente fuorvianti per i consumatori. In questo contesto, il ruolo degli enologi assume un’importanza cruciale. Essi sono i custodi della qualità, dell’unicità e della biodiversità dei nostri vitigni, garantendo la trasmissione di conoscenze e competenze che costituiscono un patrimonio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La loro perizia è essenziale per preservare l’autenticità e l’identità dei vini italiani, contribuendo a consolidare la reputazione di eccellenza che li contraddistingue. La ricerca di nuove tecniche di coltivazione, rispettose dell’ambiente e capaci di esaltare le caratteristiche uniche dei vitigni autoctoni, sarà un fattore chiave per affrontare le sfide del futuro e per continuare a celebrare la grandezza del vino italiano.
Vino italiano: Meloni difende un primato da tutelare.
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