Un evento inatteso ha interrotto la tradizionale Vogalonga di Venezia, la celebre regata non agonistica che coinvolge centinaia di vogatori amatoriali. Un incidente, verificatosi tra le isole delle Vignole e Sant’Elena, ha visto circa trenta partecipanti necessitare di soccorso dopo essere finiti in acqua a seguito di una serie di collisioni tra più imbarcazioni. La dinamica, ancora in fase di accertamento, suggerisce una sovraffollamento dell’area, amplificato dalla complessità del percorso tra canali stretti e zone di navigazione particolarmente delicate.Il primo segnale di allarme è giunto da un equipaggio di una barca a vela, che ha immediatamente segnalato la presenza di una remiera affondata e sei persone in pericolo, immerse nelle acque della laguna. La tempestività di questa comunicazione ha permesso alla Capitaneria di Porto di attivare un complesso dispositivo di soccorso, coordinato con i vigili del fuoco. L’intervento si è rivelato particolarmente impegnativo, data la necessità di operare in un ambiente ristretto e con la presenza di numerose imbarcazioni in movimento.Mentre la prima squadra di soccorso si precipitava sul luogo dell’incidente, una seconda motovedetta ha individuato altri venti partecipanti, fortunatamente in grado di risalire autonomamente a bordo delle proprie imbarcazioni. Questi ultimi, benché non immediatamente in pericolo di vita, hanno necessitato di una verifica accurata delle condizioni di sicurezza, al fine di escludere lesioni sottovalutate o shock traumatici conseguenti all’esperienza.Tra i naufraghi tratti in salvo, una consistente porzione era composta da turisti di nazionalità tedesca, a testimonianza della popolarità internazionale della Vogalonga. Fortunatamente, l’intervento rapido e coordinato delle autorità ha evitato conseguenze più gravi; le lesioni riportate si sono rivelate prevalentemente lievi, consistendo in contusioni, abrasioni e, in alcuni casi, lievi shock emotivi. Immediatamente dopo le operazioni di salvataggio, le motovedette della Guardia Costiera hanno accompagnato le imbarcazioni coinvolte verso i più vicini ormeggi. Qui, personale sanitario della Croce Verde ha prestato assistenza medica ai feriti, valutando la necessità di ulteriori accertamenti e garantendo un adeguato supporto psicologico per superare l’evento traumatico. L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla gestione della sicurezza durante eventi di questo tipo, richiamando l’attenzione sulla necessità di revisionare le misure preventive, migliorare la segnaletica e potenzialmente limitare il numero di imbarcazioni ammesse al percorso per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e tutelare la fragile bellezza della laguna veneta.