La terza edizione dello Zefferino d’Oro Monini si è conclusa a Spoleto, un palcoscenico prestigioso per celebrare l’eccellenza olearia italiana, un settore in rapida evoluzione e sempre più esposto a sfide globali. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi frantoiani provenienti dalle regioni olivicole più significative del Centro e Sud Italia, ha premiato le produzioni di olio extravergine d’oliva in quattro categorie distintive: fruttato intenso, medio, leggero e biologico, riflesso di un’ampia gamma di profili sensoriali e approcci agronomici. La Puglia, con la sua tradizione secolare e la sua vocazione climatica, si è confermata protagonista indiscussa, catturando ben tre delle quattro Lattine d’Oro, simbolo di un riconoscimento prestigioso e di un impegno costante verso la qualità. Il Lazio, con l’Oleificio Soc. Coop. di Canino, ha replicato l’onore della prima edizione, testimoniando una continuità di merito e una ricerca inarrestabile di perfezionamento.La cerimonia, però, si è svolta all’ombra di un dato allarmante: l’Italia, potenza storica e custode di un patrimonio olivicolo ineguagliabile, ha perso posizioni nel panorama produttivo mondiale, scivolando al quinto posto. Questa retrocessione non è un mero numero, ma un campanello d’allarme che segnala le crescenti difficoltà che affliggono l’olivicoltura italiana. Fattori quali il cambiamento climatico, l’invecchiamento dei vigneti, la pressione delle importazioni a basso costo e la mancanza di investimenti adeguati in innovazione e ricerca, contribuiscono a questa situazione critica.In questo contesto, lo Zefferino d’Oro Monini si configura come un’iniziativa strategica, un faro che illumina la via della rinascita. L’azienda Monini, consapevole dell’importanza di valorizzare la qualità come leva competitiva, intende sostenere gli olivicoltori e i frantoiani, promuovendo pratiche agricole sostenibili, tecniche di lavorazione all’avanguardia e una comunicazione trasparente che informi i consumatori. La vasta adesione dei produttori allo Zefferino d’Oro testimonia la condivisione di questa visione e la volontà di collaborare per riconquistare il ruolo di leadership che l’Italia merita nel mercato globale.I riconoscimenti di quest’edizione sono andati a: Frantoio oleario di Carone Anna (Sannicandro di Bari, Puglia), per il fruttato leggero, un olio che incarna la delicatezza e l’eleganza del territorio; Oleificio soc. coop. di Canino (Viterbo, Lazio), per il fruttato medio, espressione di un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione; Frantoio oleario Paparella Salvatore (Barletta, Puglia), per il fruttato intenso, un olio vigoroso e persistente, frutto di una profonda conoscenza del territorio; e Frantoio oleario Biorussi (Carpino, Puglia), per l’olio biologico, simbolo di un impegno etico e ambientale volto a preservare la biodiversità e la salute del pianeta. Questi premi non sono solo un riconoscimento individuale, ma un invito a ripensare il futuro dell’olivicoltura italiana, un futuro che deve essere costruito sulla qualità, sulla sostenibilità e sulla collaborazione. Solo così sarà possibile preservare un patrimonio culturale e gastronomico di inestimabile valore per le generazioni future, e riconfermare l’eccellenza dell’olio italiano nel mondo.
Zefferino d’Oro Monini: L’olio italiano tra qualità e sfide globali
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