È stata accolta con favore la svolta del neo sindaco di Merano Katharina Zeller, che ha ammesso di aver commesso un errore nel non indossare la fascia tricolore durante l’insediamento. La scusa della sindaca, seppur non esplicita e leggermente imbarazzante (“il tricolore non mi piace molto”), è stata però accompagnata da una chiara volontà di ripristinare il rispetto dei simboli nazionali.Questa mossa ha trovato unanime apprezzamento anche tra i rappresentanti del Partito Fratelli d’Italia del Trentino-Alto Adige, guidati dal coordinatore regionale Alessandro Urzì. Il suo commento è stato particolarmente eloquente in questo senso: “Vogliamo considerare chiuso il caso con un velo di amarezza, ma anche con la ricomposizione di un atteggiamento sobrio verso un simbolo della Repubblica che è fondato sulla Costituzione. Non indossare il tricolore significava misconoscere i valori costituzionali e gli stessi principi di tutela delle minoranze linguistiche, nonché la stessa autonomia altoatesina sostenuta dalla Svp, il partito del sindaco Zeller”.Questo gesto di riprendere in mano il ruolo che spetta al simbolo nazionale è stato accolto con favore da tutte le parti coinvolte. È un passo importante per rinsaldare la coesione sociale e l’appartenenza a una comunità politica. In particolare, ha sottolineato Urzì, “è un bene per tutti”, dimostrando che anche i piccoli gesti possono avere conseguenze notevoli sulla percezione della realtà politica di un territorio.
Zeller riconosce il suo errore e ripristina l’uso del tricolore a Merano
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