venerdì, 11 Luglio 2025
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Zuppi a Sulmona: Pace, perdono e speranza per un futuro giusto.

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“Custodi della speranza, artefici di un futuro pacifico”: questo l’imperativo morale che emerge dalle parole del cardinale Matteo Zuppi, durante l’evento a Sulmona, dedicato al lancio della Giostra Cavalleresca d’Europa per la Pace.
Un’occasione che trascende la semplice celebrazione di una tradizione, elevandosi a simbolo tangibile dell’impegno collettivo per la costruzione di un mondo più giusto e sereno.
Zuppi, con la lucidità di un pastore attento ai drammi del nostro tempo, ha ribadito come la pace non sia uno stato acquisito, un bene che si perpetua per inerzia.
Richiede invece un’azione costante, una cura paziente, un impegno attivo che la nutra e la protegga dalla corruzione del conflitto.
La metafora del “deterioramento” della pace è potente: essa, come un delicato fiore, appassisce se trascurata, se esposta alle intemperie dell’odio e dell’indifferenza.

La chiave, secondo Zuppi, risiede nella capacità di perdonare.
Non un perdono superficiale, un’etichetta formale per placare le coscienze, ma un atto profondo che disinnesca le radici del rancore, interrompendo il ciclo infinito della vendetta.

È un atto coraggioso, che richiede umiltà e comprensione, una volontà di guardare oltre il dolore e la rabbia.

Il richiamo del Papa, testimoniato da Zuppi, è un monito pressante: “Venite, guardatevi negli occhi”.

Un invito a recuperare la dignità intrinseca di ogni essere umano, persino in coloro che si considerano nemici.
Riconoscere l’umanità altrui, al di là delle ideologie e delle appartenenze, è il primo passo verso la riconciliazione.
Zuppi ha evocato l’esempio di Papa Leone, sottolineando come anche i leader spirituali abbiano il dovere di promuovere il dialogo e la comprensione, abbattendo le barriere che ci separano.

L’iniziativa, nata sotto l’impulso del Papa, ha visto Zuppi impegnato in un percorso complesso, segnato dall’esigenza di superare resistenze e pregiudizi.
L’Ucraina, terreno di un conflitto devastante, ha rappresentato una sfida particolare.

Il rifiuto iniziale di Zelensky alla mediazione testimonia le difficoltà intrinseche a qualsiasi tentativo di dialogo in contesti di guerra.

Tuttavia, l’insistenza del Papa, l’appello a non soccombere all’indifferenza, ha spinto Zuppi a perseverare, a cercare vie di comunicazione, a coltivare la speranza.

L’elezione di Sulmona come fulcro di questo progetto simbolico non è casuale.
La Giostra Cavalleresca d’Europa, trasformata in “Giusta della Pace”, incarna i valori di coraggio, lealtà e impegno civile che sono essenziali per la costruzione di un futuro più pacifico.

L’istituzione del consiglio comunale straordinario, con la conseguente designazione della Giostra come “Giusta della Pace”, è un atto formale che vuole rafforzare l’identità di Sulmona come città promotrice di valori umanitari.
La metafora del “viandante” sottolinea la fragilità della condizione umana, la nostra comune appartenenza a un percorso incerto, spesso difficile.

Ma finché camminiamo insieme, sostenendoci a vicenda, coltivando la speranza, possiamo superare gli ostacoli e raggiungere un orizzonte di pace.
L’appuntamento di Sulmona, quindi, non è solo un evento isolato, ma un invito a intraprendere un cammino condiviso, un impegno costante per costruire un mondo più giusto e umano.

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