Il governo intende porre rimedio alla situazione critica che sta vivendo il settore della Protezione Civile, coinvolto in numerose cause legali che spesso si concludono senza conseguenze penali a carico degli operatori. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato l’esigenza di ridurre la sofferenza e le incertezze subite dai volontari e dagli addetti ai lavori in seguito a procedimenti giudiziari che si rivelano privi di fondamento. Secondo il Guardasigilli, tre sono gli ambiti in cui è necessario intervenire per risolvere questa crisi: innanzitutto, il concetto di colpa, che nella sua formulazione originaria risale al periodo degli anni Trenta e ormai non corrisponde più alle esigenze attuali; in secondo luogo, la questione del nesso di causalità, come ad esempio nei casi di procedimenti giudiziari che coinvolgono le responsabilità legate alla capacità previdente. Ultimo punto: l’iscrizione sul registro degli indagati, detto “atto dovuto”, è diventato un meccanismo di condanna anticipata, privo di qualsiasi effettiva valenza penale, che spesso rischia di marchiare a vita i soggetti coinvolti con una sorta di infamia e, in alcuni casi, porta addirittura alla perdita di cariche politiche.
Nordio: ridurre sofferenze dei volontari della Protezione Civile.
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