Le autorità americane hanno recentemente adottato una nuova politica che consente loro di arrestare i migranti anche all’interno di scuole e chiese, revocando così le precedenti restrizioni che impedivano agli agenti di operare in queste cosiddette “zone sensibili”. Secondo il dipartimento per la sicurezza nazionale guidato da Donald Trump, questa decisione mira a impedire ai criminali di cercare rifugio in luoghi sacri o educativi per sfuggire agli arresti. L’amministrazione Trump si è espressa chiaramente sulla questione, sottolineando la volontà di non limitare l’azione degli agenti e garantendo che nessuno possa sottrarsi alla legge nascondendosi in contesti considerati fuori dal loro raggio d’azione. Questo cambiamento rappresenta un duro colpo per coloro che avevano visto nelle scuole e nelle chiese un possibile scudo contro l’azione delle autorità, ma allo stesso tempo solleva dubbi e preoccupazioni riguardo alla tutela dei diritti umani e alla dignità delle persone coinvolte. La tensione tra il perseguimento della legalità e il rispetto dei luoghi sacri e delle istituzioni educative si fa sempre più intensa, mettendo in discussione il delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e diritti individuali.
Nuova politica USA: arresti migranti in scuole e chiese. Trump: nessuno può sfuggire alla legge.
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