“Nuovi elementi sulla morte di Serena Mollicone: asfissia per nastro adesivo e sacchetto sulla testa”

Il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma ha sottolineato che Serena Mollicone è impattata contro la porta, confermando quanto emerso dalle consulenze nel processo di appello per la sua morte avvenuta nel giugno del 2001 ad Arce, nel Frusinate. Gli imputati in questo procedimento sono l’ex maresciallo dei carabinieri di Arce Franco Mottola, sua moglie Annamaria, il figlio Marco e i due militari Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. In primo grado erano stati tutti assolti, ma ora le consulenze tecniche e scientifiche hanno portato a nuovi elementi sulla dinamica della morte di Serena. È emerso che è deceduta per asfissia a causa del nastro adesivo con cui è stata imbavagliata e del sacchetto sulla testa, presentando anche lesioni craniche e un infiltrato emorragico. Le dichiarazioni di Santino Tuzi, brigadiere dei carabinieri suicida nel 2008, sono considerate credibili: egli affermò di aver visto Mollicone entrare nella caserma il primo giugno 2001 e non uscirne più.

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