Nuovo Ente strumentale per i servizi alla persona: una svolta nella gestione dei dipendenti della Società di Servizi.

La creazione dell’Ente strumentale rappresenta una svolta significativa nella gestione dei servizi alla persona, che potrebbe essere interpretabile anche come un riscontro alle richieste storiche delle lavoratrici e dei lavoratori della Società di servizi. Si tratterebbe, in questa prospettiva, l’applicazione del contratto collettivo regionale di lavoro ai dipendenti che ad oggi riferiscono alla Società di servizi, con il presupposto però di mantenere intatta la dignità e le opportunità lavorative acquisite. La comunicazione inviata dalla Regione rappresenta l’inizio di un’operazione voluta e definita con lo studio effettuato da un consulente esterno per creare un Ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona. Sono previste, in base alle intenzioni della Regione, una fusione tra il personale socio sanitario assistenziale ed educativo di Società di Servizi (assistenti sociali, educatrici, oss e operatori di sostegno), quello dei CEA regionali (centri diurni disabili) e delle microcomunità per anziani delle Unités.Secondo le richieste formulate da Fp Cgil, invece, al fine di preservare il proprio status e le tutele previste per i lavoratori pubblici, è necessario considerare l’iter concorsuale già completato da questi professionisti e i vincoli legati al lavoro pubblico che quotidianamente rispettano. Secondo Fp Cgil non si può ammettere il trasferimento dei dipendenti impiegati presso gli enti pubblici e la Regione nell’Ente strumentale, ma è necessario mantenere il proprio status e le tutele previste per i lavoratori pubblici. In questo senso, si ritiene che l’operazione debba avvenire attraverso convenzioni tra gli enti, la Regione e l’ente strumentale.La richiesta rivolta alla Regione è quella di instaurare un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali al fine di trovare soluzioni appropriate per tutelare tutti i lavoratori impiegati presso la Società di servizi.