27 settembre 2024 – 02:45
Nel cuore dei territori peruviani, un giovane contadino eredita i segreti ancestrali della terra dai suoi antenati, custodi da generazioni della ricca biodiversità locale. Con fierezza e umiltà, sfiorando con le mani rugose foglie di coca, racconta di come la sua comunità coltivi oltre 6.500 varietà di patate, tesori dell’agricoltura andina. Ogni giorno a 4.500 metri sul livello del mare, tra le vette maestose delle Ande, lavora la terra con amore e rispetto, incarnando l’essenza dell’orgoglio contadino.A Terra Madre, la manifestazione che celebra il cibo buono, pulito e giusto ideata da Carlo Petrini, si respira un’atmosfera carica di dignità e solidarietà verso milioni di agricoltori, pescatori, allevatori e pastori provenienti da ogni angolo del pianeta. Ogni due anni a Torino si riuniscono delegati provenienti da culture diverse per discutere e condividere visioni sul futuro sostenibile dell’alimentazione.Il discorso appassionato del giovane contadino peruviano risuona nell’aria densa di speranza e impegno: è urgente cambiare un sistema alimentare ingiusto e disumano basato sullo spreco e sulla mercificazione del cibo. In un mondo segnato da disuguaglianze e sfruttamento, è necessario valorizzare le produzioni locali per sostenere l’economia delle comunità agricole.A Terra Madre convergono gli eco dei conflitti geopolitici che scuotono il mondo contemporaneo. Le persone si stringono in fila per lasciare messaggi di solidarietà allo stand dell’Ucraina mentre il progetto del pane della pace offre sostegno agli sfollati delle zone colpite dalla guerra. In questo contesto globale complesso, emerge la consapevolezza che solo attraverso azioni concrete volte alla valorizzazione delle tradizioni alimentari locali si può garantire un futuro equo e sostenibile per le generazioni presenti e future.