25 febbraio 2025 – 11:01
Gli osservatori, i tavoli di lavoro e le consulte rappresentano organismi cruciali all’interno degli assessorati regionali, costituiti con l’obiettivo primario di analizzare un determinato fenomeno al fine di individuare soluzioni condivise e orientate politicamente. Spesso vengono presentati come strumenti essenziali per monitorare specifici settori, istituiti in risposta a situazioni di emergenza. Tuttavia, alla fine del processo, è spesso difficile rintracciare tracce concrete dei risultati ottenuti. Le riunioni e gli incontri svolti spesso non lasciano segni tangibili. Ad esempio, nel maggio del 2023 la Regione ha istituito l’osservatorio tecnicopolitico sulla crisi idrica in seguito agli impatti della siccità del 2022 in Valle d’Aosta. Lo scopo era individuare misure condivise per affrontare la crisi idrica ma l’ultimo verbale pubblicato sul sito risale a settembre 2023, senza ulteriori aggiornamenti da allora.Nel 2007 è stato istituito un osservatorio regionale sui rifiuti tramite una legge regionale. Tuttavia, analizzando le attività degli ultimi anni emerge che nel 2018 non vi sono state riunioni, nel 2019 solo quattro incontri e dal 2020 al 2023 nessuna attività è stata svolta. Solo l’anno scorso si sono riuniti per nuove nomine e per pianificare le attività del triennio 2024-2026, con la pubblicazione dell’ultima relazione nel 2021.A dicembre dell’anno scorso è stato creato un nuovo osservatorio sull’incidentalità che ha tenuto la sua prima riunione il 9 gennaio successivo. L’obiettivo principale è quello di raccogliere dati sugli incidenti stradali non solo in termini numerici ma anche analizzando le strade coinvolte e le modalità degli incidenti stessi.Il più attivo tra gli osservatori regionali è quello socioeconomico gestito da Dario Ceccarelli che collabora strettamente con l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica). Nonostante la presenza di numerosi osservatori, potrebbe essere necessario istituire un osservatorio specifico sul lavoro per avere una visione complessiva delle dinamiche regionali. Una gestione centralizzata potrebbe favorire una maggiore efficacia coordinata tra tutti gli organismi coinvolti. Inoltre, sarebbe auspicabile considerare l’istituzione di un osservatorio epidemiologico fondamentale per monitorare la situazione sanitaria regionale in modo continuativo ed efficace.