26 agosto 2024 – 07:16
Durante l’incontro Ponti di Pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio alla Fiera di Bologna, il teologo yemenita Yahya al Dailami ha lanciato una denuncia toccante sulle guerre dimenticate che insanguinano la penisola arabica. Questa iniziativa, ispirata alla Giornata mondiale di Preghiera per la pace indetta 32 anni fa ad Assisi da Giovanni Paolo II, si è aperta con un messaggio di speranza e solidarietà inviato da Papa Francesco. Nei vari panel dell’evento si è discusso della tragica situazione in Yemen, dove il conflitto avviato nel 2015 continua a mietere vittime innocenti, ignorate dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione e della comunità internazionale.James Oyet Latansio, segretario generale del Consiglio delle chiese del Sud Sudan, ha ricordato la sofferenza estrema dei civili coinvolti nelle guerre, trasformatesi in una lotta spietata per il potere dopo i primi ideali di libertà. Donne abusate e bambini uccisi sono solo alcune delle atrocità che colpiscono questa regione martoriata dalla violenza. Latansio ha lanciato un appello commovente: “Aiutateci: una mano tesa può cambiare il destino del Sud Sudan”.In Iraq, una civiltà millenaria è stata devastata da un conflitto nato da interessi strategici e geopolitici, con gli iracheni stessi come prime vittime. Le religioni presenti nella regione richiamano alla pace e all’etica come fondamenti per risolvere le crisi attuali. È essenziale restituire al popolo iracheno il controllo del proprio paese per garantire una pace duratura basata sul perdono e sulla riconciliazione.Le donne hanno assunto un ruolo centrale in questo processo di pacificazione, passando dall’essere vittime a essere protagoniste attive nella costruzione di un futuro migliore. Solo attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli attori locali sarà possibile superare le divisioni e costruire una società inclusiva fondata sui valori della pace e della solidarietà.
