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lunedì, 12 Maggio 2025
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Coronavirus: i medici italo-venezuelani si offrono per l’emergenza

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I medici italo-venezuelani, di cui molti già con passaporto italiano, si offrono ad affrontare l’emergenza COVID-19 dell’Italia.

In Italia ci sono circa 1.000 medici, infermieri e professionisti vari della salute, di origine italo- venezuelana, pronti a dare sostegno per affrontare l’emergenza Covid-19”. Lo ha affermato Marinellys Tremamunno, presidente dell’Associazione “Venezuela: la piccola Venezia”, portavoce di un compatto gruppo di associazioni italiane che, insieme all’Associazione di Medici Venezuelani in Spagna, da anni si battono per il riconoscimento dei titoli di studio universitari del Venezuela in Italia.

“Di fronte alla grave carenza di personale sanitario, facciamo appello al governo italiano per valutare l’abilitazione professionale e l’inserimento immediato dei professionisti con titolo venezuelano. La maggioranza ha già passaporto italiano, molti con doppia o tripla specializzazione e decenni di esperienza, ma non riescono a partecipare ai bandi straordinari per reclutare medici e infermieri perché sono intrappolati nella burocrazia italiana, che al momento ha bloccato la possibilità di esercitare la loro professione in Italia”.

Moltissimi di loro sono medici, primari, professori universitari, alcuni con pubblicazioni mediche a livello mondiale, che si trovano intrappolati nelle enormi difficoltà che la burocrazia italiana prevede nel riconoscimento dei loro titoli di studio e delle varie specializzazioni mediche, poiché richiede documenti e procedure complesse quasi impossibili da superare. Si tratta di persone che sono fuggite da un Paese al collasso come il Venezuela, ma paradossalmente non riescono ad abilitarsi professionalmente pur essendo in possesso della Cittadinanza Italiana, e non possono accedere ai benefici e alle agevolazioni esistenti per il riconoscimento dei titoli di studio dei rifugiati.

“Ci rivolgiamo a tutta la comunità e alle autorità sanitarie per mettere a disposizione un esercito di medici italo-venezuelani altamente qualificati per sostenere l’Italia in questo momento così drammatico. È una grande opportunità da prendere in considerazione e mettiamo a disposizione del governo l’elenco di questi professionisti altamente qualificati pronti a lavorare”, ha puntualizzato la Tremamunno.

Coronavirus: i medici italo-venezuelani si offrono per l’emergenza

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I medici italo-venezuelani, di cui molti già con passaporto italiano, si offrono ad affrontare l’emergenza COVID-19 dell’Italia.

In Italia ci sono circa 1.000 medici, infermieri e professionisti vari della salute, di origine italo- venezuelana, pronti a dare sostegno per affrontare l’emergenza Covid-19”. Lo ha affermato Marinellys Tremamunno, presidente dell’Associazione “Venezuela: la piccola Venezia”, portavoce di un compatto gruppo di associazioni italiane che, insieme all’Associazione di Medici Venezuelani in Spagna, da anni si battono per il riconoscimento dei titoli di studio universitari del Venezuela in Italia.

“Di fronte alla grave carenza di personale sanitario, facciamo appello al governo italiano per valutare l’abilitazione professionale e l’inserimento immediato dei professionisti con titolo venezuelano. La maggioranza ha già passaporto italiano, molti con doppia o tripla specializzazione e decenni di esperienza, ma non riescono a partecipare ai bandi straordinari per reclutare medici e infermieri perché sono intrappolati nella burocrazia italiana, che al momento ha bloccato la possibilità di esercitare la loro professione in Italia”.

Moltissimi di loro sono medici, primari, professori universitari, alcuni con pubblicazioni mediche a livello mondiale, che si trovano intrappolati nelle enormi difficoltà che la burocrazia italiana prevede nel riconoscimento dei loro titoli di studio e delle varie specializzazioni mediche, poiché richiede documenti e procedure complesse quasi impossibili da superare. Si tratta di persone che sono fuggite da un Paese al collasso come il Venezuela, ma paradossalmente non riescono ad abilitarsi professionalmente pur essendo in possesso della Cittadinanza Italiana, e non possono accedere ai benefici e alle agevolazioni esistenti per il riconoscimento dei titoli di studio dei rifugiati.

“Ci rivolgiamo a tutta la comunità e alle autorità sanitarie per mettere a disposizione un esercito di medici italo-venezuelani altamente qualificati per sostenere l’Italia in questo momento così drammatico. È una grande opportunità da prendere in considerazione e mettiamo a disposizione del governo l’elenco di questi professionisti altamente qualificati pronti a lavorare”, ha puntualizzato la Tremamunno.

Muore paziente all’ospedale di Ivrea. Sono 580 i positivi in Piemonte.

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In Piemonte i ricoveri in terapia intensiva sono 97, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 89. I decessi sono 25. Tra questi un 87enne torinese ricoverato all’ospedale di Ivrea. Pronte nuove assunzioni negli ospedali della Regione.

Sono cinque i deceduti risultati positivi al Covid-19 tra la giornata di ieri e fino a questa mattina. Si tratta di tre uomini (un alessandrino di 92 anni mancato ad Alessandria, un cosentino di 65 anni a Torino e un torinese di 87 anni ad Ivrea) e due donne (una torinese di 59 anni a Torino e una cuneese di 86 anni a Bra). Le persone positive al Coronavirus Covid-19 sono al momento 580.

Territorialmente, i casi sono così distribuiti: 187 a Torino, 69 ad Asti, 132 ad Alessandria, 39 a Biella, 24 a Cuneo, 32 a Novara, 25 a Vercelli, 18 nel Verbano-Cusio-Ossola, quelli fuori regione sono 20, quelli ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale 34. I ricoveri in terapia intensiva sono 97, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 89. I decessi sono 25.

Muore paziente all’ospedale di Ivrea. Sono 580 i positivi in Piemonte.

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In Piemonte i ricoveri in terapia intensiva sono 97, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 89. I decessi sono 25. Tra questi un 87enne torinese ricoverato all’ospedale di Ivrea. Pronte nuove assunzioni negli ospedali della Regione.

Sono cinque i deceduti risultati positivi al Covid-19 tra la giornata di ieri e fino a questa mattina. Si tratta di tre uomini (un alessandrino di 92 anni mancato ad Alessandria, un cosentino di 65 anni a Torino e un torinese di 87 anni ad Ivrea) e due donne (una torinese di 59 anni a Torino e una cuneese di 86 anni a Bra). Le persone positive al Coronavirus Covid-19 sono al momento 580.

Territorialmente, i casi sono così distribuiti: 187 a Torino, 69 ad Asti, 132 ad Alessandria, 39 a Biella, 24 a Cuneo, 32 a Novara, 25 a Vercelli, 18 nel Verbano-Cusio-Ossola, quelli fuori regione sono 20, quelli ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale 34. I ricoveri in terapia intensiva sono 97, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 89. I decessi sono 25.

Arrivano le mascherine fashion, ma altamente protettive

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La moda esorcizza la grande paura del Covid-19 a colpi di invenzioni, funzionali e possibilmente glamour. Lo si è visto alla Fashion Week dello scorso febbraio, a Milano. E a Parigi, la scorsa settimana, ha fatto notizia la collezione della designer Marine Serre, che ha mandato in passerella maschere integrali o quasi con materiali traspiranti, hi-tech, che arriveranno sul mercato a giorni. Ma Como, patria della seta, non resta indietro, proponendo una mascherina in seta con speciali filtri.

“Fashion e protettiva” come spiega la creativa Monica Gabetta Tosetti, neurochirurgo e medico estetico, oltre che fashion blogger e stilista per il negozio di famiglia. «Ho pensato di ottimizzare la piacevolezza dell’accessorio con una funzionalità apprezzabile. La mascherina, in seta, è dotata di elastico che può essere regolato e contiene una tasca dove collocare il filtro» spiega la dottoressa Gabetta, esperta di moda e bellezza a 360 gradi. Fatta nello specifico di carta-tessuta, trattata con sanificante chirurgico contro batteri e virus (lo stesso che viene utilizzato in sala operatoria), il filtro «si infila nella tasca ed è attivo per 72 ore di utilizzo».

Al di là dell’appeal estetico, quali vantaggi fornisce rispetto alle tradizionali mascherine? «È più protettiva di circa un 25-30%” continua la dottoressa. Naturalmente, anche in questo caso il presidio protettivo copre bocca e naso, non gli occhi «che restano non protetti». Realizzata finora in alcuni esemplari, in seta nera, e pronto ad adattarsi ai gusti della clientela, l’accessorio è pronto per essere proposto on line, considerato anche il riscontro positivo tra i follower di Monica Gabetta Tosetti, fashion influencer molto popolare in Instagram.

In Valle 542 persone in isolamento, quasi raddoppiate rispetto ad ieri, triplicati i ricoveri in ospedale

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Rispetto al pomeriggio di ieri (bollettino delle ore 18) le persone in isolamento sono quasi raddoppiate, passando da 287 a 542, triplicati gli ospedalizzati che passano da 2 a 6, crescono invece da 17 a 20 le persone ricoverate a domicilio.

Il Corriere della Valle gratis a chi lo richiede per chi resta in casa!

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Il direttore, Fabrizio Favre, ha deciso di regalare il Corriere della Valle, apprezzato settimanale espressione della diocesi valdostana e punto di riferimento per chiunque voglia riflettere sulle vicende della nostra regione, a chiunque lo richiederà in formato digitale.

Scrive sulla pagina Facebook del giornale: “Fino al 3 aprile cari amici di Facebook potete chiedere in omaggio via chat la copia PDF del Corriere della Valle in edicola. Se preferite via mail scrivete a corrieredellavalle@gmail.com .
Una lettura in più per occupare il tempo che è bene passare a casa
Buona lettura #iorestoacasa

Il direttore Fabrizio Favre assieme a Carlo Cottarelli

Truffatori in azione: si spacciano per operatori di Protezione Civile e della Croce Rossa

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COVID-19: gli operatori di Protezione civile e della sanità intervengono SOLO se chiamati

Sono state segnalate telefonate di persone che, qualificandosi come Protezione civile o personale sanitario, chiedono informazioni sullo stato di salute e fissano appuntamenti per effettuare il tampone COVID-19. Le forze dell’ordine stanno cercando in Valle d’Aosta due persone che si spacciano per operatori della Protezione Civile e della Croce Rossa e propongono alla gente di effettuare i tamponi per il Coronavirus direttamente a casa: attenzione, si tratta di truffatori e probabili ladri che tentano, da veri e propri sciacalli, di introdursi nelle abitazioni della gente, specie degli anziani.

Scrive, tra gli altri, in un gruppo Facebook il giornalista Rai Enrico Romagnoli: “ATTENZIONE. GLI SCIACALLI SONO ENTRATI IN AZIONE. Abbiamo appena ricevuto una telefonata da una donna che diceva di essere della protezione civile regionale dove ci chiedeva se ci fossero casi in famiglia di tosse, febbre e raffreddore e che sarebbero passati domani a fare il tampone perché ora la regione lo fa a tappeto a tutti… Abbiamo chiamato immediatamente il 112 e ci hanno risposto che si tratta di una truffa, fate attenzione perché magari si rivolgono alle persone anziane e con la scusa di fare il tampone ti entrano in casa…

La Presidenza della Regione, in un comunicato stampa, rimarca che tali persone NON APPARTENGONO AL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE REGIONALE CHE SI STA OCCUPANDO DEL COVID-19 E RICORDA CHE GLI OPERATORI DI PROTEZIONE CIVILE O SANITARI SI RECANO IN ABITAZIONI SOLO SE ESPRESSAMENTE CHIAMATI.

Si invita la popolazione a prestare la massima attenzione e, in caso dubbio, avvisare immediatamente le Forze dell’Ordine.

Bollettino COVID-19 delle ore 13: ulteriori misure per contenere e gestire l’emergenza

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La Presidenza della Regione comunica che da oggi, giovedì 12 marzo 2020 e sino a mercoledì 25 marzo 2020, si applica anche in Valle d’Aosta il Decreto firmato nella serata di ieri, mercoledì 11 marzo, dal Presidente del Consiglio dei Ministri per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio italiano.

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, il provvedimento introduce ulteriori misure in materia di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Attività commerciali

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Attività di ristorazione

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Servizi alla persona

Restano aperti gli esercizi di lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, le attività delle lavanderie industriali, le altre lavanderie, le tintorie, i servizi di pompe funebri e attività connesse. Tutte le altre (fra cui parrucchieri, barbieri, estetiste) sono sospese.

Servizi vari

Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

Aperte le iscrizioni alle manifestazioni estive dell’artigianato di tradizione 2020

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Da oggi, giovedì 12 marzo, sono aperte le iscrizioni alle manifestazioni estive dell’artigianato di tradizione 2020, che si svolgeranno ad Aosta nelle seguenti date:

67a Mostra-Concorso, dal 18 al 26 luglio

52ª Foire d’Eté, il 1° agosto

Atelier des Métiers, dal 30 luglio al 2 agosto

Sono invitati a partecipare i produttori di oggetti di artigianato dei settori tradizionale, equiparato e non tradizionale. Anche per questa edizione delle manifestazioni non è previsto l’invio a domicilio dei moduli per la presentazione delle adesioni. Le adesioni dovranno pervenire alla Struttura attività artigianali e di tradizione entro venerdì 30 aprile 2020.

In un ottica di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nelle pubbliche amministrazioni, al fine di evitare assembramenti negli uffici pubblici, si invitano gli artigiani a effettuare l’iscrizione nel rispetto delle seguenti modalità:

  • Fino al 3 aprile 2020:

Per il settore tradizionale:

Per il settore non tradizionale e per la partecipazione alla 67 Mostra-concorso:

  • inviando copia della domanda tramite e mail al seguente indirizzo di posta elettronica: u-artigianato@regione.vda.it, con allegato documento d’identità.

Per evitare assembramenti negli uffici si chiede pertanto di non portare a mano la richiesta cartacea;

  • Dal 4 aprile 2020 fino al 30 aprile, se la situazione dell’emergenza epidemiologica lo permetterà, sarà possibile aderire alle iniziative di artigianato, anche con la consegna a mano della richiesta cartacea. Gli uffici sono situati in Piazza della Repubblica n. 15 ad Aosta e osservano il seguente orario di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9.00 alle 14.00; martedì e giovedì, dalle 9.00 alle 16.30. Venerdì 30 aprile 2020, ultimo giorno utile per la consegna, gli uffici saranno aperti fino alle ore 16.30.

I temi della Mostra-concorso, nonché i regolamenti e la relativa modulistica sono reperibili sul sito internet regionale

www.regione.vda.it/artigianato/Manifestazioni_estive_2020/default_i.aspx