06 maggio 2025 – 19:15
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a 24 anni di carcere inflitta da Tribunale e Corte d’Appello a Nicolò Mistretta, un uomo di 69 anni proveniente dalla città di Campobello di Mazara nel comune di Trapani. La sua condanna era stata emessa in primo e secondo grado per traffico internazionale di droga, legato alla figura dell’allora latitante boss mafioso Matteo Messina Denaro.In particolare, la condanna è stata annullata con un rinvio alla sezione penale di Palermo. Questa decisione si inserisce in uno stralcio più ampio di un’indagine della DDA di Palermo, chiamata Eden 3, che nel novembre 2019 coinvolse diciannove persone, tra le quali tre arrestate.Nel corso del processo, Mistretta era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Marsala per traffico internazionale di droga. La sentenza prevedeva la libertà vigilata con una serie di vincoli. Invece, Angelo Greco, Gaspare Bono e Vincenzo Lo Voi furono assolti con diverse motivazioni.L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del ROS di Trapani e dai finanzieri del GICO nel nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo. I risultati dell’indagine indicano che l’associazione criminale gestiva un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, collegato a Cosa Nostra.Tra il 2013 e il 2018, le indagini hanno riscontrato l’importazione di ingenti quantità di hashish nella rotta Marocco-Spagna-Italia. Inoltre, è emerso che i proventi del traffico erano destinati al sostegno degli affiliati alle locali famiglie mafiose finiti in carcere.L’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina ha difeso Mistretta nel corso del processo.