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“Indagine Dda Palermo e Tribunale Rio Grande Do Norte: riciclaggio mafia italiana in Brasile”

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13 agosto 2024 – 12:49

Un’indagine condotta dalla Dda di Palermo e dal secondo tribunale federale del Rio Grande Do Norte, in Brasile, ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio di denaro proveniente dalla mafia italiana, investito in attività imprenditoriali nel territorio sudamericano. Le autorità finanziarie di Palermo e la polizia federale brasiliana hanno arrestato Giuseppe Bruno, imprenditore originario di Bagheria trasferitosi da tempo a Natal, in Brasile, sequestrando un ingente quantitativo di denaro pari a circa 50 milioni di euro, oltre a beni mobili e immobili riconducibili a 17 soggetti coinvolti nell’inchiesta e a 12 società attive nei settori immobiliare, edile e ristorativo. Sono state effettuate perquisizioni in varie regioni del Brasile e anche in Svizzera.La Dda di Palermo ha coordinato l’esecuzione di 21 perquisizioni in diverse regioni italiane tra cui Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto, coinvolgendo abitazioni private, sedi aziendali e studi professionali. Gli indagati sono accusati di reati quali concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di capitali con l’aggravante di aver favorito importanti famiglie legate alla criminalità organizzata. L’operazione ha smantellato un complesso sistema di riciclaggio gestito presumibilmente da Giuseppe Calvaruso, capo del mandamento mafioso di Pagliarelli fino al suo arresto nel 2021.Secondo le indagini condotte dalle autorità competenti, il denaro destinato alle attività imprenditoriali sarebbe stato occultato attraverso sofisticati meccanismi basati sull’utilizzo di molteplici conti bancari presso istituti finanziari principalmente esteri. La guardia di finanza ha evidenziato che professionisti esperti avrebbero fornito supporto all’imprenditore e al mafioso per la gestione delle operazioni societarie sia in Italia che all’estero (Brasile, Svizzera, Hong Kong e Singapore), tra cui due individui operanti in Emilia Romagna dove Calvaruso aveva risieduto per un periodo dopo una precedente detenzione. Nel 2019 il capomafia si sarebbe trasferito a Natal per seguire da vicino lo sviluppo delle attività imprenditoriali insieme all’imprenditore proveniente da Bagheria giunto in Brasile nel 2016 mantenendo nel contempo le proprie attività criminali a Palermo.

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