domenica, 25 Maggio 2025
Palermo NewsPermessi premio ai boss: governo Meloni indaga e riforma il sistema penitenziario

Permessi premio ai boss: governo Meloni indaga e riforma il sistema penitenziario

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24 maggio 2025 – 14:58

La recente polemica sollevata dalla senatrice Colosimo, incentrata sull’erogazione di permessi premio a figure apicali della criminalità organizzata, risuona come un grido di allarme che richiede una risposta urgente e precisa. È un campanello d’allarme che segnala una criticità nel sistema, e che impone un’indagine approfondita sulle responsabilità di chi, a vario titolo, ne ha consentito l’applicazione. La posizione del governo Meloni, e in particolare quella espressa dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, si pone in netta contrapposizione a tali pratiche, ribadendo un approccio rigoroso e mirato a ristabilire l’efficacia del sistema penitenziario.Durante la visita all’istituto penitenziario Ucciardone di Palermo, insieme ai colleghi Carolina Varchi e Raoul Russo, Delmastro ha non solo condiviso l’assoluta contrarietà del governo ai permessi premio, ma ha rivelato l’esistenza di intercettazioni di esponenti camorristici che, a testimonianza della loro ostilità verso le azioni intraprese, minacciano azioni violente. Questa circostanza, lungi dal dissuadere, rafforza la determinazione del governo nel perseguire una riforma profonda del sistema, che da troppo tempo, secondo quanto denunciato, appare compromesso e inefficace.Il sottosegretario ha sottolineato come le decisioni relative all’erogazione di tali permessi esulino dalle competenze del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il quale, invece, si concentra con rigore sull’applicazione del regime del 41 bis, la più elevata misura di sicurezza detentiva. La denuncia di tali minacce, inequivocabilmente legate all’impegno del governo nel riordinare il sistema penitenziario, evidenzia la resistenza che si incontra nel tentativo di implementare un cambiamento radicale.Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia alla Camera, ha replicato alle critiche provenienti dall’opposizione, accusandola di ipocrisia e di focalizzarsi esclusivamente su soluzioni superficiali e svuotacarceri, ignorando le reali necessità di una riforma strutturale e duratura. La visita all’Ucciardone ha offerto l’opportunità di ascoltare direttamente le voci di coloro che operano quotidianamente all’interno del sistema, comprendendo le problematiche legate alla sicurezza e al trattamento dei detenuti.Un elemento cruciale del progetto di riforma è l’affrontare il problema della vetustà delle strutture carcerarie, come appunto l’Ucciardone. Grazie ad un ordine del giorno governativo, è in corso un piano per la progressiva dismissione di istituti penitenziari situati in centri urbani, con la successiva realizzazione di nuove strutture, più moderne e sicure, in aree periferiche. Questa decisione, lungi dall’essere una semplice questione logistica, rappresenta un investimento nella sicurezza e nella riabilitazione dei detenuti, nonché un segnale forte di determinazione nei confronti della criminalità organizzata.Varchi ha sottolineato come l’esecuzione della pena debba rappresentare una certezza, e come le recenti assunzioni nel settore penitenziario, frutto di un proficuo confronto con i sindacati, testimonino l’impegno del governo in questa direzione. La priorità è garantire un sistema penitenziario efficiente, sicuro e capace di contribuire alla reintegrazione sociale, senza compromessi e con il rigore che la gravità della situazione richiede. L’obiettivo è un sistema che ispiri fiducia nella giustizia e che dimostri la capacità dello Stato di affrontare con fermezza la sfida della criminalità organizzata.

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