Vent’anni.
Due decenni segnati da un dolore che si propaga attraverso le generazioni, un’eco di angoscia che ancora risuona nelle coscienze baresi e siciliane.
Il 6 agosto 2004, l’ATR 72, imbarcazione alata destinata a collegare Bari a Djerba, si inabissò nelle acque agitate di Capo Gallo, portando con sé la speranza di sedici vite spezzate, famiglie lacerate, un futuro negato.
Per onorare la memoria di queste anime perdute e per testimoniare l’importanza di non dimenticare, la città di Bari si prepara ad accogliere una solenne commemorazione.
L’iniziativa, promossa dall’associazione “Disastro aereo di Capo Gallo”, con il supporto e il patrocinio di istituzioni come il Comune di Bari, la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia, si configura come un momento di raccoglimento, riflessione e impegno civile.
La giornata, a partire dalle ore 17:30, si articolerà in due fasi significative.
La prima, ambientata nell’atmosfera sacrale della parrocchia di San Sabino, vedrà il parroco Bernardino Palmieri presiedere una funzione religiosa.
La musica, elemento capace di elevare lo spirito e lenire le ferite, sarà protagonista grazie all’interpretazione lirica della soprano Anna Ebel e all’abilità all’organo di Annarosa Partipilo.
La loro arte si fonderà con la preghiera, creando un abbraccio sonoro di profonda commozione.
Successivamente, la comunità si riunirà nel parco di Punta Perotti, di fronte alla suggestiva stele “Sulle Ali della Memoria”, un monumento dedicato alle vittime.
Qui, un corteo di voci istituzionali si alternerà per ripercorrere la tragedia e sottolineare l’importanza di preservare la memoria collettiva.
Rosanna Baldacci, presidente dell’associazione, offrirà una testimonianza diretta, mentre il sindaco Vito Leccese, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasile e il regista Andrea Defronzo condivideranno riflessioni e messaggi di speranza.
La cerimonia culminerà con la scopertura di una targa, un gesto simbolico donato da Aeroporti di Puglia, che perpetuerà il ricordo delle vittime e rinsalda l’impegno a onorare la loro dignità.
Questo atto non è solo un tributo al passato, ma anche un monito per il futuro, un invito a vigilare sulla sicurezza dei trasporti e a coltivare la compassione umana.
La memoria delle sedici vite perdute continuerà a volare, nutrendosi di un impegno costante verso la giustizia e la prevenzione.