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Agricoltore ferito da mafia: il Tribunale riconosce l’infortunio.

Un agricoltore, vittima di un tentativo di omicidio a colpi di fucile nel 2022, ha ottenuto dal Tribunale di Agrigento il riconoscimento del suo ferimento come infortunio sul lavoro, aprendo un importante varco nella giurisprudenza in materia di tutela assicurativa dei lavoratori.
L’episodio, che ha visto l’uomo ferito gravemente in un agguato mafioso, originariamente scambiato per un’altra persona, solleva questioni complesse sull’estensione della copertura assicurativa in situazioni di rischio imprevedibili e derivanti da atti criminali.
La decisione del Giudice del Lavoro ha superato le interpretazioni restrittive tradizionali, ampliando la nozione di “causa di lavoro” in senso evolutivo.

La sentenza ha stabilito che un evento traumatico verificatosi durante l’attività lavorativa, anche se non direttamente connesso alla specifica mansione svolta, deve essere considerato infortunio sul lavoro e, pertanto, coperto dall’assicurazione.

Questa interpretazione estensiva si discosta dalla prassi precedente che limitava la copertura ai soli eventi derivanti dai rischi intrinseci all’attività lavorativa.
La pronuncia si basa sul principio fondamentale di tutela del lavoratore, che deve essere protetto anche in contesti in cui si trova ad essere estraneo alla dinamica criminale, ma si trova comunque ad essere presente sul luogo di lavoro.

L’assicurazione è tenuta a risarcire non solo i rischi prevedibili e legati all’attività lavorativa, ma anche quelli derivanti da eventi esterni e imprevedibili, come atti di violenza e intimidazione perpetrati da organizzazioni criminali.
La sentenza colma una lacuna legislativa, garantendo una protezione più ampia ai lavoratori che si trovano in situazioni di vulnerabilità.

Questa decisione si aggiunge a un precedente riconoscimento dei diritti dell’agricoltore in quanto vittima di violenza mafiosa, che gli ha permesso di accedere al Fondo di rotazione per la solidarietà e di ricevere un indennizzo economico.
La combinazione di questi due provvedimenti sottolinea l’importanza di fornire un sostegno completo alle vittime di atti criminali, soprattutto quando questi colpiscono coloro che si trovano ad esercitare la propria professione.
La sentenza del Tribunale di Agrigento rappresenta un precedente significativo per tutti i lavoratori, offrendo un nuovo punto di riferimento per la tutela in situazioni di rischio non direttamente legate alla natura del lavoro svolto, ma derivanti da fattori esterni imprevedibili.

Rappresenta un passo avanti verso una maggiore equità e protezione dei diritti dei lavoratori, rafforzando la consapevolezza che l’ambiente lavorativo deve essere percepito come un luogo sicuro, al riparo da violenze e intimidazioni, indipendentemente dalla mansione specifica svolta.

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